Lorenzo Rondelli mette a segno un'altra intervista eccellente: Matteo Pizzorno il timoniere Campione del Mondo Fireball (Classic*) 2018, il quale, insieme a Giacomo (Jack) Fiore si è aggiudicato il titolo nelle acque francesi di Carnac lo scorso agosto.
E’ la prima volta che ho consapevolmente (**) a che fare con un campione del mondo, quindi sono più emozionato di lui.
Sono due settimane che ti cerco, hai una vita piena di impegni, tipo eventi con gli sponsor, inaugurazioni di locali e discoteche, presentazioni prodotti tecnici?
Non proprio, durante la settimana lavoro presso la Tomasoni, uno dei più grandi distributori di attrezzatura nautica, mentre sono cinque anni che nel week end alleno gli Optimist.
Sei uno di quelli cattivi che godono nel cazziare un bimbetto inerme?
Non mi piace giudicarmi quindi ti riporto quello che mi dicono i genitori, che vedono un istruttore che cerca di essere sempre calmo e paziente. Prendo gli allievi che escono dai corsi estivi e approfondisco la parte di vela che non hanno potuto vedere in Luglio e Agosto. Sono le nuove leve da far crescere.
Per adesso non ho fatto danni, sono contento quando li vedo contenti. Ho imparato ad apprezzare le soddisfazioni che mi danno, non solo un bel risultato in regata ma anche un sorriso quando si sono divertiti.
Ti dimostri un elemento preziosissimo per la classe Fireball, da sempre alla ricerca di sconti e prezzi di favore (gli istruttori sono spesso nocivi, quindi non approfondiamo quel tuo lato oscuro):com’è come lavoro alla Tomasoni?
A parte il freddo è divertente.
Ti devi portare il carbone da casa per riscaldare l’ufficio come nei racconti di Dickens?
E’ il clima dell’entroterra, ci sono nuvole e pioggia… la Liguria è questa.
Lasciando le brume liguri e tornando alla vincente stagione estiva: sapevi di poter mettere tutti in riga al mondiale?
No. E’ nato tutto per gioco, con il mio prodiere siamo arrivati in Francia tranquilli, come andava andava. Abbiamo preso poco alla volta confidenza con le condizioni (non sempre facili) di Carnac. L’ultimo giorno avevamo la possibilità di vincere ma non c’era niente di certo.
Abbiamo scoperto di aver vinto solo quando siamo rientrati a terra
Quest’anno difenderai il titolo?
Il Canada non è proprio vicino, per ora l’idea è quella di partecipare all’Europeo, ci stiamo organizzando.
Chi è Matteo?
Capisco che suoni strano per un ligure, ma sono uno che da piccolo aveva il terrore del mare. Mi è passato quando ho compiuto dieci anni. Oggi il mare sta diventando la mia vita.
Studi?
Ho fatto l’Istituto Nautico, con la specializzazione in costruzione navale. Ora sto completando ingegneria navale a Genova. La tesi è ancora abbastanza lontana.
Anni?
24
Soprannome?
Il principale viene dal nome della barca “piccolo mascalzone”. Ne ho altri, ma questo è quello mi è rimasto incollato in ambito velico.
Sei timoniere per scelta o per necessità?
Per scelta, mi è sempre piaciuto timonare. Come prodiere avrei dovuto tener conto del mio peso piuma (60 kg da bagnato per 1,72). Carnac è stata una bella esperienza, ma quando c’è stato vento forte per uno come me era quasi sopravvivenza.
Il tuo compagno di barca in Fireball?
Al mondiale Giacomo, in altre regate Alessio. Tutti e tre alleniamo e non sempre siamo liberi contemporaneamente.
In Fireball dal?
Da due anni, è stata Paola Capizzi che me l’ha fatto conoscere. Oltre a me Paola ha portato dentro anche Giacomo e Rebecca
Altre barche che frequenti?
Anni fa andavo in 420 (ho ancora la barca), regatavo con Alessio con il quale mi sono sempre divertito (mentre con altri prodieri ho avuto esperienze travagliate).
Il miglior compagno di equipaggio?
In Fireball ce ne sono due: Alessio, Giacomo
Ti ritieni un velista o un marinaio?
Velista.
Prossima regata?
Compatibilmente con gli altri impegni vorrei partecipare all’interzonale Fireball di Recco di fine Marzo. Non sono sicuro di poterci essere perché c’è una selezione Optimist valida per la qualificazione ai mondiali.
Sei parecchio preso…
Si, però è un bell’ufficio stare sul gommone al sole. Comunque quest’anno vorrei essere più presente alle regate Fireball. E’ una barca difficile rispetto ad altre derive, sto prendendo ancora la mano con le misure e le regolazioni. Sul 420 c’erano meno rimandi.
Visto che il miglior risultato lo sanno tutti, il peggior risultato in regata?
Parecchi risultati non mi sono andati giù. In una regata Optimist a Voltri mi bastava arrivare nei primi tre per vincere, ho scuffiato nell’ultimo lato e ho perso parecchie posizioni. In classifica finale sono arrivato terzo invece che primo.
L’ultima volta che hai litigato in barca?
E’ passato parecchio tempo, direi 5-6 anni fa. Da quel momento è sempre stata liscia e tranquilla. In Fireball con i prodieri mi sono sempre trovato bene, qualche battuta per sdrammatizzare e anche se stiamo andando male continuiamo a divertirci.
La prossima volta che litigherai lo farai per?
Dipende. la lite ci può stare come non ci può stare, si cerca sempre di risolvere e incitarsi a vicenda.
Una persona con la quale è impossibile discutere?
Ale e Giacomo, se ci si arrabbia subito dopo si ride per un’altra cavolata
Mai protestato nessuno?
Ho protestato parecchio con il 420. Se si sa di aver torto, fatta la penalità si cerca di portare le proprie ragioni al comitato delle proteste e si vede come va. Se si ha torto ci si deve sempre autoimporsi la penalità e cercare di recuperare più posizioni possibili dopo.
Se sparisce il Fireball dove vai?
Non lo so, mi piacerebbe provare alcune derive ma non so se, una volta provate, ci regaterò sopra. Il Fireball è una piacevolissima scoperta, l’ambiente è bello e mi è piaciuto sin dall’inizio. Se proprio dovessi scegliere direi altura o J70 o Melges. Lascio ogni porta aperta.
Altre barche che frequenti?
Alleno ogni tanto i Laser, poi a seconda delle necessità Laser Pico, Laser Bahia, altre barche scuola.
Cibo preferito?
Lasagne al forno. Al ragù o al pesto? Entrambe non ho preferenze basta siano lasagne. Da piccolo me le dovevano togliere altrimenti facevo indigestione. Nonostante un appettito robusto rimango un chiodo.
Regateresti con un timoniere il cui piatto preferito è costine di maiale innaffiate da un vino rosso corposo?(***)
Si, sono troppo buone!
Meglio la bolina o la poppa?
Bolina, perché come timoniere è quella che ti dà più adrenalina: E’ in bolina ho avuto più recuperi (e sconfitte per gli scarsi che non ho visto), in bolina ci sono le maggiori emozioni, gli spruzzi, il vento e chi può ne ha più ne metta...
Adrenalina come a Carnac?
Si, anche se mi sono trovato a mia agio anche con poca aria.
Tra cinque anni dove sei?
Ora come ora mi vedo come adesso, sempre ad allenare i bimbi e in qualche regata in Fireball.
Un consiglio al Presidente/segretario della classe/dirigenti per il bene del Fireball?
La classe mi ha fatto una buona impressione sin dall’inizio, rispetto ad altre classi l’ambiente è bello, è una gran cosa. Vorrei si organizzassero regate anche in inverno, dove ci sono condizioni difficili ma più divertenti. Non dico regatare a Gennaio ma a fine Ottobre o Febbraio in zone non freddissime verrebbero fuori delle cose divertenti.
Qualcosa che vuoi dire di te?
Bella domanda, all’apparenza sembro timido ma mi dovete solo dare il tempo di prendere confidenza. E sono uno sempre disposto a dare la mano a tutti.
(*) I Fireball Classic sono barche, di solito in legno e costruite fino agli anni 80', che hanno le linee d'acqua più strette nella parte prodiera che nelle regate nazionali e internazionali partecipano ad una classifica ad hoc. Qui 2 articoli (italiano e inglese) per una approfondimento.
(**) quando al Raid de Corsaire ho importunato Mitch Boot (10 volte campione del mondo tra Classe A, Tornado e Formula 18, due volte medaglia olimpica) non sapevo chi fosse. So solo che ho cantato in francese meglio di lui e l’ho obbligato a firmarmi il poster della regata con un eloquente “I song with Lorenzo at Saint Malo raid”.
Quando ho insegnato qualcosa a Gianluigi e Maria non sapevo che dieci anni dopo sarebbero diventati campioni del mondo juniores Nacra 17 (il catamarano olimpico).
(***) chi ha letto l’intervista con Beatrice sa di cosa sto parlando, chi non l’ha letta smetta immediatamente di leggere quella con Matteo e vada a quella con Beatrice