Già qualche giorno prima dello start hanno iniziato a fare comparsa sul verde pratone di Maccagno i primi equipaggi in gara per il Campionato.
La loro smania di scendere in acqua per provare il campo non ha potuto, però, trovare sfogo a causa di una perturbazione con forti venti che hanno soffiato sul lago sino al giorno della stazza… in questo caso si può dire che arrivare con calma sia risultato il bordo buono!
Fortunatamente per il 15 settembre, primo giorno di regate, il vento si assesta su una media di 15 knts con direzione Nord, permettendo l’uscita in acqua e lo svolgimento di una prova.
Finalmente! E quindi: 3,2,1… Viiiaa… ah no, ripetitore!
Si percepisce, così, da subito la “fame” degli equipaggi nel voler fare bene e nel lottare per ogni singolo cm sulla linea di partenza.
Seconda procedura di partenza: sale quindi la bandiera nera
Quasi tutti cercano, grintosamente, di raggiungere il prima possibile il lato sx del campo (quello favorito) e 6 equipaggi risultano BFD, mentre gli altri proseguono la regata.
In questa prova dominano gli equipaggi inglesi ma, tra gli italiani, si difendono molto bene Dagnino-Capizzi, che lottano per il 10° posto e riescono a concludere 11°.
Il calo di vento successivo non ha permesso lo svolgimento di altre regate, facendoci portare a casa solo 1 prova di giornata
Peccato, ma sappiamo che il Campionato è ancora lungo e la sera ci aspetta una calorosa cerimonia di apertura, con tanta birra e buon cibo!
Quale occasione migliore per caricare gli animi e per dimostrare agli equipaggi stranieri ciò che noi italiani sappiamo fare meglio? …Casino, ovviamente!
Eh già… potranno anche stare davanti in acqua (per il momento) ma, in quanto ad allegria, simpatia e convivialità non ci batte nessuno… e, dal boato al momento dell’esposizione della bandiera, penso che questo punto sia stato messo in chiaro!
La giornata del 16 settembre inizia con temperature freddine ed il cielo coperto, che impediscono al vento da Sud di stendersi.
Verso le 12.30 c’è un tentativo di partenza davanti a Cannobio, ma il poco vento e la forte corrente costringono ad annullare le prove in programma per la giornata.
Come sempre, a terra non mancano giochi e momenti di aggregazione per ingannare l’attesa.
Tutti tornano quindi a casa, un pochino con l’amaro in bocca per non aver regatato…o meglio, tutti tranne una: la sottoscritta stava in realtà festeggiando perché era rimasta tutto il giorno a letto, vittima di un virus.
Virus che poi nel corso del Campionato ha mietuto varie vittime.
Per i non ammalati, invece, l’amaro in bocca è passato comunque velocemente grazie ad una splendida cena a base di prelibatezze della nostra “mamma Paola” e l’allegra compagnia che caratterizza la Famiglia Fireball.
Il 17 settembre si ha la sveglia presto, prima segnale alle 8.30 e ben 4 prove in programma!
Tutti puntuali tranne il vento, che arriverà solo nel pomeriggio ma ci permetterà comunque di portare a termine 3 prove.
Con vento da Sud il lato favorito è quello dx, ma comunque il campo non è semplice e bisogna prestare attenzione a non avvicinarsi troppo alla costa ed evitare di cadere nei buchi di vento.
Salvo qualche equipaggio che difende con costanza le primissime posizioni, vi è un andamento molto oscillante nella classifica ed, a momenti alterni, anche alcuni italiani sono riusciti a mettere la prua davanti.
Per il 18 settembre viene confermato il lay-day: ufficialmente ci diciamo che è un po’ un peccato, viste le poche prove disputate sino a quel momento… ma ufficiosamente, in realtà, siamo tutti contenti di poter ricaricare un po’ le pile, soprattutto dopo le 3 prove con vento del giorno precedente.
La giornata è stata sfruttata per unire le forze e portare avanti qualche lavoretto e miglioria sulle barche che ne necessitavano.
Essendo però pur sempre un lay day, giustamente dopo il dovere… arriva anche il piacere!
E guarda caso, a fianco al pratone delle barche si trova un bel campo da beach volley!
Che bello, la tradizione iniziata al Campionato Europeo scorso in Slovenia può continuare!
Gran parte del pomeriggio viene trascorso tra grandi partitone: nonostante le scarse doti pallavolistiche e la scoordinazione, portiamo sempre a casa grandi risate, divertenti aneddoti e bei ricordi.
Divertente, a mio parere, notare come le squadre si distribuiscano naturalmente quasi sempre in modo che i componenti dei vari equipaggi si trovino avversari e di come la squadra “prodieri”, anche dopo le precedenti vittorie in Slovenia, si confermi sempre la migliore (e non assolutamente perché sono di parte!). Io sostengo che, anche inconsciamente, questo rappresenti un momento di terapia e l’occasione per vendicarsi verso il proprio compagno di barca a suon di pallonate, e per questo lo consiglio vivamente a tutti!
Tra una partita e l’altra ci siamo radunati all’ombra di un albero, intorno ad un cellulare, per seguire l’America’s Cup e fare il tifo a gran voce Luna Rossa (direi che tutti gli scongiuri del caso hanno portato bene!).
Il 19 settembre si fa un'altra alzataccia (primo segnale ore 8.30), il vento da Nord è puntuale e si presenta con 18 knts.
Riprendono le lotte in partenza per aggiudicarsi il pin e scappare il prima possibile a sx, ma questa volta senza nessun OCS.
Nel corso della seconda prova il vento va a calare e ruota un pochino a destra.
La giornata termina con due prove disputate e, dato ancora il sole alto, parte della flotta italo-francese decide di approfittare della jacuzzi riscaldata nel residence per rilassarsi con un aperitivo a mollo (corrompendo il bagnino).
La serata si conclude con una cena al ristorante tutti assieme, tra pizza e prelibatezze locali.
Non si rincasa però troppo tardi, vista la partenza all’alba che ci attende la mattina seguente!
L’ultimo giorno ci permette di concludere 3 prove, l’ultima delle quali ridotta e portata a casa per il rotto della cuffia (dato il calo di vento drastico).
Proprio grazie a quest’ultima prova l’equipaggio Mermod-Moser si aggiudica il titolo europeo, dato che il suo diretto avversario, Edward-Townend, non riuscirà a tagliare l’arrivo entro il tempo limite.
Termina così un bel Campionato, ricco di colpi di scena a livello di classifica ed un livello alto nella prima metà di quest’ultima (con la presenza di diversi campioni del fireball e anche un olimpionico di 470).
In totale circa 70 equipaggi provenienti da 9 nazioni; la squadra italiana si presenta molto rinnovata per via di alcune assenze importanti, come Stefanini-Borzani e Brescia-Vulcanile, e per l’ingresso di vari esordienti, ma rimane comunque la nazione con l’età media più giovane.
Da questo tipo di eventi credo che emerga ancora di più che, per avere buoni risultati in fireball, non occorra solo essere bravi velisti (che già non è poco), ma serva anche una buona esperienza e conoscenza della barca.
Trovo anche molto interessante il confronto con equipaggio di nazioni differenti e scoprire modi molti diversi di portare la barca nelle stesse condizioni: ad es la predilizione degli inglesi nel fare i laschi per raggiungere la boa di poppa e la nostra controtendenza nel scendere il più possibile come angolo.
Ci vediamo al prossimo Campionato e, chissà, non è detto che sarai proprio tu a raccontarlo!
Elisa Ascoli
Il 27-28-29 luglio 2024 si è svolto il Campionato italiano della Classe Fireball nelle acque ormai super collaudate del Vela club Campione del Garda.
Un calendario un pò strano (da sabato a lunedì) “imposto” dalla concomitanza di un campionato europeo della classe Hobie Cat.
Nonostante le date un pò bizzarre, 30 equipaggi provenienti da: Italia, Svizzera, Francia e Rep. Ceca si sono dati battaglia, anche spinti dal prossimo campionato Europeo che si terrà a Maccagno a metà settembre, quindi, un momento importante per misurarsi.
Nove regate in tre giornate, perfettamente coordinate da Renatone Bolis, presidente senza fatica del Vela club Campione, il quale ha saputo bilanciare la posizione delle boe con quella delle pance affamate dei regatanti.
Sabato 27 luglio, dopo un breve skipper meeting si comincia verso le 13 con la solita “Ora” (vento da sud) non troppo allegra (il caldo soffoca anche la macchina del vento), ma 3 prove si susseguono senza troppi problemi, a parte qualche kite surf indisciplinato.
I coniugi Dagnino-Capizzi partono con il botto, ma Marmod, Napravnik e PBS, tengono la media alta in tutte e 3 le prove, così, alla fine del primo giorno si capisce che sarà un campionato combattuto.
Zorzi è sceso in acqua ancora con le ragnatele attaccate, visto che non usava la barca da molto tempo, ma, si presenta sempre nei “piani alti” e lascia intendere che ha ancora smalto sulle dita (un pò come lo smalto sbeccato sulle unghie delle vecchie).
Christina Haerdi è sempre lì davanti, così, Stefanini/Borzani (partiti con una “X”) faticano a riprendere un ritmo all’altezza della giornata.
Al rientro pasta per tutti, acqua e birra a volontà.
Domenica 28 si dorme la mattina e si riprende il pomeriggio con il vento da sud. Una mezza replica del sabato, ma Marmod/Moser non regalano nulla e incassano ogni punto possibile. PBS/Vulcanile seguono a ruota gli svizzeri e Johanka fa il terzo incomodo. Dagnino/Capizzi, Stf/Brz, Christina, Ascoli brothers e Zorzi si fanno vedere tra luci ed ombre.
La sera, spiedata da campioni, riunione di classe, musica e poi, tutti a letto perché lunedì è giornata lavorativa e si comincia presto!
Il 29 si scende in acqua con il Pelèr, nella speranza di fare qualche planatona euforica!
Il comitato è puntuale e poco dopo le 8 del mattino si parte con un vento da nord sottotono per gli standard del Garda. La partenza della prima prova è buona in boa, così, il solito Marmod/Moser si libera veloce e prende la dx del campo. Dietro ci sono Stf/Brz, i nobili Manzi/Strobino (un equipaggio dalle movenze eleganti e sempre killer instinct) e Colapietro/Tonelli che chiudono con stile le prime posizioni.
La seconda prova è ancora ad alta tensione, perchè il Pelèr sta calando e gli scherzetti del vento sono pronti a farsi beffa dei più “tattici”. Partenza sempre in boa, ma in questo “giro” alcuni restano “incagliati”! Marmod e Christina (più prudenti) riescono a virare velocemente verso destra, seguiti da Stf/Brz,da Dagnino/Capizzi, e dalla solita Johanka.
La prova viene accorciata alla seconda bolina! Complimenti al comitato di regata che ha fiutato la “fine dei giochi” prima che fosse troppo tardi!
Nel pomeriggio si finisce il campionato con una sola prova e con il solito vento da sud, ma le sorprese non tardano ad arrivare:
OCS come se “piovesse”, Marmod/Moser, Stf/Brz, PBS/VLC, Zorzi/Bordon, Manzi/Strobino! Ma dove volevate andare??? Christina, Johanka, Mori/Pedro, Bono/Kostka e gli Ascoli brothers, incassano i “peccati di gola” dei “frettolosi”.
Si rientra per chiudere la tre giorni, ma, prima di scrivere la classifica, la Giuria squalifica PBS/VLC per l’incastro in partenza della seconda prova del mattino. Così, Stefanini/Borzani, (un pò sottotono in questa regata) vincono il campionato grazie ad una seconda parte più convincente. Paolo Brescia e Filippo Vulcanile conquistano la seconda piazza e Dagnino/Capizzi (campioni uscenti) restano sul podio al terzo posto.
La classifica generale premia:1° Marmod/Moser, 2°Napravnik/Napravnik e 3°Stefanini/Borzani.
Un campionato davvero avvincente, con molti equipaggi che hanno dimostrato di essere in grande crescita agonistica.
Arrivederci a Maccagno.
(Luca Stefanini)
Lago d’Iseo, Lovere per la terza nazionale 2024 classe Fireball.
Il Lago d'Iseo ci accoglie a Lovere per la terza nazionale della classe Fireball 2024.
Le previsioni di sole vengono smentite da nuvoloni e qualche scroscio di pioggia. Preparate le barche, la giuria ci manda in acqua nonostante le poche speranze di vento.
Sorprendentemente, un po' di vento da nord si stende e ci permette di fare tre belle prove, con brezze tra i 5 e i 13 nodi. Il campo di regata, posto a sud di Lovere, sfida gli equipaggi a guadagnare il lato destro sotto costa.
La giornata diventa quindi un’ottima prova di velocità, dove i migliori sembrano da subito Stefanini-Borzani, Dagnino-Capizzi, Burgaud-Devaux, con Mori-Rossato e Della Casa-Bevilacqua (con barca nuova) a seguire. Grande prima prova anche per Bono-Kostka, che restano primi per due lati, sembrano riuscire a chiudere la prova con un ottimo secondo, ma finiscono quinti per uno sfortunato giro dell’ultima boa, che toccano, dovendo così fare una penalità.
Passiamo la serata alla sagra del casoncello, piatto tipico della zona, dove ci si intrattiene anche con il gruppo dei contender, anch’essi in regata. Una fortissima pioggia accompagna poi il momento del gelato con un Luca Stefanini incredulo: “come fa a piovere adesso, se domani è previsto sole?”
Il secondo giorno il sole ci accompagna con quella che sembra una classica giornata di regate estive. Si rivela invece strana, con salti di vento imprevedibili e raffiche alternate a grossi buchi, ma che comunque permette tre belle regate.
Inizialmente sembra che Stefanini-Borzani abbiano il passo migliore, ma Dagnino-Capizzi la spuntano, con due vittorie ed un secondo posto, chiudendo la terza nazionale Fireball 2024 primi, a pari punti con Stefanini-Borzani (per la seconda volta secondi a pari punti col primo nel 2024).
Vincono il premio under 25 Della Casa-Bevilacqua, mentre vincono il trofeo Fireball Classic Bono-Kostka.
Il punto di vista di Federico Mori, detto Caparezza, ITA14937
Arriviamo fiduciosi di poter competere per la top 5, consapevoli dell'alto livello degli avversari.
PRIMA PROVA:
Partenza col botto: l'archetto della scotta randa si incastra, lascio la randa e Giorgio, detto Yul Brinner, cade in acqua. Utilizziamo quindi questa prova per studiare il campo. Girando la prima boa terzultimi, recuperiamo fino al sesto posto, consapevoli di avere un buon passo. Davanti a tutti, il duo delle meraviglie Stefanini-Borzani (ITA 14895) supera i promettenti Bono-Kostka (ITA 14301), che chiudono quinti per uno sfortunato giro dell’ultima boa, che toccano, dovendo così fare una penalità.
SECONDA PROVA: Uno dei nostri obiettivi di questa regata era di fare delle buone partenze: smentiti alla prima prova, questa volta riusciamo, con un buonissimo slancio, a partire bene, ma l'essere più a destra paga. Dagnino-Capizzi girano primi incrociando con malizia Stefanini-Borzani. Girando la prima boa quarti, recuperiamo e giriamo primi alla seconda boa di bolina, finendo però terzi dietro a Dagnino-Capizzi e Stefanini-Borzani.
TERZA PROVA: Stessa top 3, con Dagnino-Capizzi e Stefanini-Borzani che si scambiano le posizioni. Una regata meno movimentata che conferma i valori precedenti.
SAGRA DEL CASONCELLO: nota d'onore per papà Pregliasco che si gusta ben due abbondanti piatti di casoncelli.
Seconda giornata
Finalmente sole!
QUARTA PROVA: Dagnino-Capizzi vincono, mettendo pressione a Stefanini-Borzani. La battaglia per la vittoria è accesa. La battaglia per il terzo posto invece si spegne immediatamente, a favore dei francesi Devaux-Burgaud: partiamo bene, ma il vento cambia continuamente. Scuffiamo dopo un incrocio con i compagni di circolo Arena-Vercillo, compromettendo così ogni possibilità di salire sul podio.
QUINTA PROVA: Stefanini-Borzani vincono, la vittoria della regata sembra nelle loro mani.
Nota di merito per la nostra regata: recuperiamo, 4 posizioni in due lati, chiudendo terzi: con questo recupero possiamo dirci contenti della regata di Lovere.
SESTA PROVA: Il vento è imprevedibile. Stefanini-Borzani lottano con Dagnino-Capizzi e i giovanissimi Della Casa-Bevilacqua ma chiudono secondi, battuti da Dagnino-Capizzi che vincono la terza nazionale Fireball.
Ecco a voi il primo numero del giornalino mensile di divulgazione e comunicazione della classe!
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e se volete partecipare alla redazione e alla stesura di questi articoli contattateci attraverso gli organi del Consiglio di Classe!
Viva il FIREBALL!!!
😎🔴⛵
E' arrivato il bando del campionato Europeo che si terrà presso l'UVM di Maccagno tra venerdì 13 e venerdì 20 Settembre 2024.
Qui sotto le date per le iscrizioni "early entry fee":
Vi aspettiamo numerosi per l'evento principe della stagione!
Vorrei presentarvi e descrivervi meglio un piccolo movimento che sta nascendo in modo indipendente in un piccolo lago artificiale vicino a Modena.
Potrebbe essere marginale ai più e quasi poco importante ma ritengo invece meritare un grande Elogio e per questo ve lo presento.
Loro 4 da sinistra sono: Graziano, Igor, Bobo e Federico.
Sono 4 velisti amatoriali appassionati di vela di un piccolo centro: PONTOS ASD proprio a nord di Modena.
Per passione quando possono saltano in barca indipendentemente dove siano e mettono in pratica esperienze raccolte nel tempo nei cantieri navali o in aziende meccaniche nell’ hobby della vela.
Quando ho Chiamato Federico era quasi emozionato oggi di sentire il sostegno della classe e di avere un appoggio per restaurare e far crescere il fireball li da loro
Si sono da poco innamorati della nostra barca e quasi per puro caso ma la motivazione sembra essere profonda e comune a quella che ci ha fatto scegliere anche noi il Fireball.
Sino ad oggi hanno recuperato 4 fireball vecchissimi e li stanno pian piano mettendo a posto.
Sono davvero datati ma quello che per noi non ha quasi senso per loro è davvero un evasione e una libertà di veleggiare che così sincera mi è stata raccontata da pochi e, per me, appartenente ad altri tempi.
Questo per dirvi che vorrei cercare di farli partecipare alle attività della classe e farli conoscere la nostra grande famiglia.
Per questo vi chiedo quando accadrà una mano per aiutarli a restare con noi indipendentemente dal livello e dalle loro capacità!
Sono convinto che possano far rivivere molte vecchie barche che stiamo notando rispuntare sui mercatini e divulgare il nostro verbo anche fra piccoli nuovi e giovani velisti che ancora non ci conoscono o, che ancora meglio, non sono abituati ancora a vedere la vela come solo olimpica!
Dopo il grande successo della I. Regata Nazionale solo un paio di settimane fa a Genova, la nostra flotta torna nelle acque amiche di Castiglioncello , ospiti al Marina Cala de’ Medici per la disputa delle seconda Regata Nazionale valevole per la Ranking List ed organizzata magistralmente dal locale Circolo Nautico nell’ambito della Settimana Velica Internazionale di Livorno promossa come da tradizione dall’Accademia Navale.
Contrariamente alle ultime previsioni , il meteo di sabato mattina appare non dei migliori con piovaschi e grecale piuttosto fresco durante le operazioni di scarico e di messa a punto delle imbarcazioni. Lo skipper meeting e la presentazione dell’evento da parte del Direttore Sportivo del CNC, Federico Maria Liperini mettono in fuga nubi e freddo per far posto a quella che si preannuncia una splendida giornata di sole e brezza marina, condizioni che si replicheranno il giorno seguente.
Cinque sulle sei previste le prove disputate sul percorso a triangolo con vento dagli 8 ai 15 kn, di provenienza dai versanti occidentali, sole , onda lunga il sabato , classico “chopp” la domenica. Regate e partenze ben gestite dal CdR presieduto da Fabrizio Gavazzi che ha dimostrato un'attenzione particolare alle indicazioni della Classe, ivi compresa la Oscar nell’ultima prova.
Monologo dello storico equipaggio gardesano Luca Stefanini - Steven Borzani che evidentemente si trovano molto a loro agio in queste acque ( nel 2020 vincevano il campionato italiano al loro rientro nella classe dopo vent’anno ), a lungo sotto gli attacchi alternati degli equipaggi mixed Giovanni Dagnino-Paola Capizzi (Campioni Italiani in carica ) e i francesi ormai di casa Olivier Burgaud-Florence Devaux.
Ottimo quarto posto per il nostro ex segretario Andrea Minoni a bordo col giovane campione dei 420 Leonardo Gentili e chiude la cinquina l’equipaggio trionfante a Genova e al Gellaser Federico Mori - Giorgio Rossato.
I fratelli Marco ed Elisa Ascoli si aggiudicano la leadership degli equipaggi UNDER 25. Tommaso Bono e Livia Kostka s’impongono nella speciale categoria Classic, riservata alle imbarcazioni stazzate prima del 1995. Questo eccezionale equipaggio mixed, non solo rappresenta il talento emergente della nuova generazione di velisti under 25, ma vanta anche il prestigioso titolo di Campioni Europei in carica di questa particolare classifica.
La serata di sabato è stata allietata dalla cena e dalla visita alle imbarcazioni classiche della marina Militare ormeggiate a Livorno, dove abbiamo incontrato il giovane ufficiale Pietro Valfredini, che ha condiviso con noi aneddoti sui suoi primi mesi in Accademia e i prossimi mesi di imbarco; Pietro fino a qualche anno fa militava nella compagine piemontese del Fireball
La premiazione avviene presso il bel circolo sulla spiaggia di Castiglioncello capitanato dalla Presidente Nicoletta Rossi con la presenza dell'intero staff e del Comandante Gian Carlo Fabiano in rappresentanza della Marina Militare con la consegna di esclusive polo dedicate.
La cerimonia è stata resa ancora più speciale dai premi in natura della Tenuta Querciabella, che hanno aggiunto un tocco di raffinatezza e glamour all’evento.
Appena Conclusasi la prima Nazionale del 2024 a Genova presso il Comitato dei Circoli Velici Genovesi. un Successo Annunciato all’insegna non solo dai grandi numeri, 22 imbarcazioni regatanti, ma anche dall’ “Inclusività”: 3 Nazioni Rappresentate (FRA, SUI, ITA), 8 equipaggi misti ed 8 barche classiche.
Sorprende solo il vento che a causa di un anticiclone estivo con temperature di 20C° porta a venti termici leggeri che consentono, all’ottimo comitato locale presieduto da Gianni Belgrano, lo svolgimento di sole due prove durante il primo giorno di regata.
Quello che non sorprende è il manifestato entusiasmo e desiderio di divertimento della flotta nel regatare di nuovo insieme evidenziato poi da una grande progressione e crescita che non lascia più scontato l’esito dei risultati di classifica;
sempre più nuovi e giovani regatanti ed i soliti veterani si avvicendano con grande equilibrio e nulla è più scontato nella prima metà della classifica.
Ed ecco che le due prove vengono vinte rispettivamente da Brescia/Vulcanile ITA 15084 e Donati/Fellagara ITA 14004 Classic; ma sui due gradini più alti del podio si vedono i due Equipaggi della Fraglia Vela Desenzano Mori/Rossato ITA 14937, 1° e vincitori del Trofeo Piero Sanguineti, e Stefanini Borzani ITA 14895 che vedono premiare, il primo una grande e costante lettura di campo in entrambe le regate ed il secondo una grandissima capacità di non perdere punti per strada recuperando continuamente barche in tutti i lati.
La rievocazione di alcune imbarcazioni Classiche (Arcturus 3° assoluta e 1° Classic con Donati/Fellagara ITA 14004, Flamingo 8° Assoluta con Bono/Kotska ITA 14301 e Jilpa 9° assoluta con Eprim/Cocuzza ITA 14380) da poco restaurate e le loro ottime prestazioni fra gli scafi moderni, pongono poi ancora più entusiasmo e coinvolgimento preannunciando una lotta sempre più serrata.
Un Ottimo segnale per la classe con un ritorno alla genuina rincorsa delle proprie capacità e della preparazione della barca e non più alla rincorsa, prima di queste, del nuovo, ormai canone agonistico per vincere nelle classi giovanili.
All’equipaggio svizzero Heardi-Heardi 4°assoluti va invece il 1° equipaggio misto e sempre a Stefanini-Borzani 2° assoluti va anche il 1° premio Seniores.
Il tutto viene condito da una Grande Ospitalità della Classe e dei Circoli ospitanti che insieme hanno organizzato per la sera di sabato una Cena per tutti i regatanti ed organizzatori, 80 persone circa, presso il Circolo Vele Vernazzolesi a base di prodotti locali fra cui Pansoti al sugo di Noci e pasta al Pesto ed il famosissimo Tiramisù Capizzi che ha reso il week end una leggera Poesia sul mar Ligure.
Appuntamento per il Trofeo Sanguineti al prossimo anno e per la Classe a Cala dei Medici il week end del 20-21 Aprile per il secondo appuntamento della Ranking Nazionale.
Con l’edizione n.62 delle Giornate Veliche Internazionali, la manifestazione più antica della Fraglia Vela Desenzano , comincia ufficialmente la stagione 2024 per i Fireball, Contender e D-One; presenti con flotte in doppia cifra i 420 e gli RS-Feva.
La nostra compagine si presenta con 9 imbarcazioni al via ed alcuni equipaggi inediti e di nuova formazione compresi gli amici francesi Olivier Burgaud e Florence Devaux a raccontarci della esperienza ai mondiali appena conclusi in Australia.
Il circolo si presenta a lustro col nuovo piazzale derive realizzato a tempo di record in meno di tre settimane, subito dopo la chiusura del Gellaser.
Con 45 barche in acqua lo spettacolo sul percorso a quadrilatero predisposto dinanzi alla diga desenzanese è stato incantevole con un clima decisamente primaverile nonostante le condizioni di vento poco sostenuto, che richiedevano un’attenzione particolare ai dettagli. Nonostante tutto , due prove sono state portate a termine durante il fine settimana del 16 e 17 marzo, mentre altre tre purtroppo sono state annullate a causa del vento irregolare.
Vincono con merito l’inedito e giovanissimo ( 33 anni in due!) equipaggio mixed Jacopo Della Casa con la fragliotta Elena Loda che regolano i campioni locali del Gellaser Federico Mori e Giorgio Rossato, vincitori della prima prova, e il nuovo duo mixed Michele Arena e Marta Vercillo.
Primi nella magica categoria CLASSIC i veterani Claudio ed Enrico Pregliasco.Attardati dalla partenza anticipata nel primo giorno i redivivi Luca Stefanini con lo storico prodiere Steven Borzani si rifanno la domenica.
Un bel segnale in vista della prima Regata Nazionale che si terrà a Genova Sabato 6 e Domenica 7 Aprile che si preannuncia scoppiettante e numerosa.
La classe Fireball Italia ufficializza la presenza dell'equipaggio misto Palermi - Curcio al Campionato Mondiale che si terrà a Geelong, Australia 🎉.
L'equipaggio, già affermato nella classe Flying Junior ⛵, ha dimostrato capacità e determinazione in numerose competizioni nazionali. Il Campionato Mondiale rappresenta quindi un ulteriore passo avanti nella loro carriera e un'opportunità per mettere alla prova le loro abilità contro i migliori velisti del mondo 🌏.
La loro partecipazione al Campionato Mondiale è un motivo di grande orgoglio per la nostra Associazione di Classe 🔴, che li sosterrà con entusiasmo durante l'evento.
Nel frattempo, la comunità della Classe Fireball Internazionale ha recentemente salutato Christina Haerdi 😢, che ha ricoperto con successo la carica di commodoro per due mandati consecutivi. I suoi anni di servizio sono stati caratterizzati da successi, collaborazioni proficue e una crescita significativa della classe. La sua dedizione è stata apprezzata e riconosciuta da tutti, e a Christina vanno i ringraziamenti speciali e l'affetto della comunità 👏.
Il nuovo commodoro eletto, Nick Rees, sarà presentato ufficialmente durante l'Assemblea Generale della Classe, che si terrà in concomitanza con il Campionato del Mondo presso il Royal Geelong Yacht Club il 📅 11 febbraio 2024 alle 20:00 ora locale (09:00 UTC).
Per coloro che non possono partecipare di persona, è possibile partecipare virtualmente alla riunione attraverso il collegamento : https://skatelescope.zoom.us/j/93226802444?pwd=ajhxTThiZVBSUnJ3L0FhbkJFYmdTdz09 L'ordine del giorno è invece consultabile a questo link:
https://docs.google.com/document/d/10B15Tb555sbtBa6rPNQyDaXyDJua0Ze46Mu1Y8hXxSE/edit?usp=sharing
Il Campionato Mondiale Fireball a Geelong promette emozioni e competizioni di alto livello, con l'equipaggio italiano Palermi Curcio pronto a conquistare l'attenzione della scena internazionale 💪💪
Nella speranza che stiate passando delle buone feste, anche la classe fireball vi lascia in dono 🎁 il calendario ufficiale delle regate del 2024.
E ancora una volta, auguri di buon natale e un felice anno nuovo. Ci vediamo presto in acqua! ⛵🔴
!! ATTENZIONE !! Nuova data Campionato italiano
Calendario 2024
Purtroppo viste le avverse condizioni meteo il club ha deciso di annullare la regata.
Seguiranno notizie per un eventuale recupero, che non sarebbe però valido come nazionale.
Tutto pronto per l'ultima regata nazionale dell'anno, il criterium invernale di Rapallo il 21-22 Ottobre.
Qui alcune info utili:
📍Circolo Nautico Rapallo
📅21-22 Ottobre
🕑Prima partenza alle 13
🍗Cena sabato 21 Ottobre inclusa nel prezzo della regata (+20e per gli accompagnatori)
💸Costo iscrizione: 50e
⚠️Gradita iscrizione entro il 16 Ottobre presso https://www.circolonauticorapallo.it/regate?y=2023
Vi aspettiamo numerosi!!
Portoroz – Ritorna il Campionato Europeo a distanza di due anni dall’ultimo di Salivoli nel 2021 che ci aveva visto protagonisti con medaglia d’argento assoluta e d’oro nella categoria classic.
70 le imbarcazioni al via (10 quelle italiane) che hanno animato il campo di regata fra domenica 17 e Venerdì 22 Settembre disputando 8 prove delle 10 previste a causa del poco ed instabile vento caratterizzante i primi 4 giorni.
Nulla era scontato a partire dai pronostici dato il ritorno nella competizione degli equipaggi Inglesi (grandi assenti nel 2021 per le restrizioni Covid), alla presenza del fortissimo equipaggio Australiano e della inesorabile forza di Svizzeri, Cechi, Irlandesi e Francesi; ad aggiungersi alcune nuove e giovanissime outsider Slovene, forti di titoli internazionali in 420, che hanno dato filo da torcere durante le prove di vento leggero.
Ed è stato proprio il vento a caratterizzante una settimana davvero difficile per l’organizzazione. Il cielo, sempre velato, non ha mai permesso di sviluppare una termica costante, lasciando
spazio ad un instabile vento di perturbazione, con grandi salti di intensità e direzione.
Non stupiscono perciò i 4 tentativi di partenza del primo giorno ed i 15 bfd che hanno colpito 4 dei 10 equipaggi italiani oltre a 3 dei primi 10 in classifica (fra cui il vincitore finale) e le
due prove annullate alla bolina. I grandi salti di vento rendevano inoltre davvero difficile una buona applicazione tattica e o possibili rimonte, in quanto i bordi diventavano spesso obbligati e
più simili a una corsa di cavalli che ad una vera e propria regata.
Nel primo giorno la prima prova, che vedeva fra le prime fila gli esordienti Dagnino-Capizzi (4° alla prima bolina) ed i fratelli Ascoli (10°), è stata annullata alla prima bolina. si è dovuto quindi attendere il giorno successivo per vedere portata a termine la prima prova.
Prova sempre caratterizzata da vento leggero ma con un salto di 20° gradi a destra che ha premiato gli equipaggi più forti e d’esperienza con vento leggero: MacFarlane-Payne (AUS) vincitori con distacco.
Il terzo giorno di regate vengono confermate le previsioni meteo, almeno per quanto riguarda sole e direzione, che permettono lo svolgimento di una sola prova a causa di un’intensità che tiene solo il giusto tempo consentire l’arrivo di tutte le imbarcazioni.
Da notare l’ottimo piazzamento dell’equipaggio italiano Bono-Kostka 23° nella prova con imbarcazione classic ed esordienti insieme e sul fireball (17 anni lui, 22 lei) con passato di classi giovanili.
Nel Lay Day gli equipaggi italiani non si perdono d’animo sia nel provare in mare con vento leggero sia a terra, unendo la flotta in partite di Beach Volley di grande caratura ironica e coesione di squadra (la classicissima prodieri contro timonieri di cui è meglio non citare il risultato).
Si arriva quindi nelle ultime due giornate con previsoine di pioggia e vento forte a risollevare gli animi degli equipaggi nordici. Proprio in queste due giornate il comitato decide di concentrare le prove anticipando la partenza alle ore 10:00 con l’obiettivo di portare a compimento il massimo di prove giornaliero.
6 prove in due giorni molto impegnative con intensità comprese fra i 14 ed i 22 nodi con tendenza ballerina nella direzione e che non perdonavano eventuali errori di partenza o di posizionamento nei giri di boa.
Tutte e 6 le prove sono state dominate dai campioni del mondo uscenti Gillard/Thompson (GBR) con un imbarazzante serie di primi. A seguire in classifica finale il costante equipaggio inglese Horey/Wade (GBR). Ultimo gradino del podio per gli eterni (e campioni europei uscenti) Mermod/Moser (SUI).
Il bilancio finale per la squadra italiana, nonostante l’assenza di L.Stefanini (vicecampione uscente con S.Borzani) è molto positivo: torniamo infatti nuovamente Campioni d’Europa Classic con nuovissimo e promettente e equipaggio Bono/Kostka!!!
Inoltre da segnalare come diversi equipaggi abbiano mostrato di poter competere nelle prime 15 posizioni.
Da non sottovalutare che l’Italia poteva vantare la flotta più giovane, composta da 5 equipaggi under 25 e solo 2 over 35.
Italia sulla buona strada e pronta ad arricchirsi di nuovi giovani capaci di ascoltare gli equipaggi di più veterana esperienza.
Ancora un bravo a tutti e 10 gli equipaggi italiani, e ora tutti pronti per l’ultimo appuntamento della stagione a Rapallo il 21-22 Ottobre!
TREVIGNANO ROMANO - I genovesi Giovanni Dagnino e Paola Capizzi si aggiudicano il titolo di Campioni italiani Fireball 2023 dopo 9 regate disputate sul Lago di Bracciano dal 14 al 16 luglio.
Si tratta di un traguardo raggiunto grazie ad una solida e tenace preparazione coltivata in acqua con regolari allenamenti, un settaggio maniacale della barca e una storia sportiva che inizia da lontano.
Giovanni è un atleta che prima di giungere al Fireball ha regatato nella Classe 420 e nel Laser Radial dove consegue la selezione per il mondiale in Danimarca nel 2015.
Dal 2017 è Istruttore federale di primo livello e inizia a collaborare con il Circolo Vele Vernazzolesi
dove cura la squadra di 420 che porta a vincere il loro primo titolo italiano giovanile.
In quegli anni incontra Paola Capizzi, Istruttrice federale anche lei e sua futura prodiera la quale, invece, il Fireball ce l'ha nei cromosomi. Paoletta infatti è figlia di Antonio Capizzi ed Enrica Bertini, Campioni italiani Fireball nel 1989 a Sanremo e assidui protagonisti della storia recente della classe sia nei campi di regata che nell'autocostruzione di alcuni fireball.
Per lei dunque un traguardo, quello del Titolo italiano Fireball, che ha un valore molto speciale e che, siamo certi, ha fatto gioire "lassù" anche il papà scomparso di recente. Paola, oltre ad una solida esperienza a prua, dispone di una un'instancabile energia che riesce a convogliare nelle manovre e nell'agilità a bordo garantendo al team una costanza di prestazioni invidiabile.
Paola e Giovanni sono una coppia anche nella vita privata e tutti i Soci della Classe Fireball gli augurano di godersi a pieno questo meritatissimo Titolo e tanta felicità per gli anni a venire!
Buon vento Campioni!!!
TREVIGNANO ROMANO - L'Asseblea Ordinaria dell'Associazione italiana Fireball ha eletto all'unanimità l'Ing. Carlo Zorzi alla carica dei Segretario della Classe Fireball Italia. L'Assemblea ha inoltre confermato la fiducia al Presidente Steven Borzani e al Tesoriere Alberto Maero.
Carlo incontra il fireball a 16 anni insieme agli altri tre giovani "moschettieri" del Lago di Viverone dove, grazie all'infaticabile "profeta del fireball" Giorgio "Giorgione" Rigazio che li contagia con la passione per l'insolita barca inglese. Da allora la crescita agonistica di Carlo è inarrestabile, accompagnata da una passione per lo sviluppo della Classe della quale, nel 2013, diviene Delegato per la XV zona (Lombardia, Piemonte Valle d'Aosta).
Tenace e creativo, si dedica alla vela anche in altre classi e preferisce gli sport che lo mettono alla prova in prima persona. Non ama parlare in pubblico ma è sempre pronto a dedicarsi al sostegno e allo sviluppo di nuovi equipaggi. Eredita una Classe che ha saputo resistere alla contrazione della vela leggera degli ultimi 10 anni e saprà certamente condurla a nuovi traguardi di crescita insieme agli amici del Consiglio direttivo.
A Carlo vanno i migliori auguri di buon vento dai Soci della Fireball Italia!
... SONO STATO ANCORA UNA VOLTA INDEGNO
Per cause di forza maggiore salto la giornata di venerdi: non sono riuscito ad ottenere le ferie e lavoro all’Argentario, un posto bellissimo con un paio di difetti: una settimana di tempo infame dove mi sono inzuppato come un cantuccino nel vin santo e una distanza di appena 700 chilometri dal campo di regata. il coefficiente di complicazione Di questa trasferta è all’altezza di quello di altre regate epiche come quelle al Garda (svegliato alle tre di notte perché il mio timoniere aveva bucato la ruota del carrello e non aveva quella di ricambio) o in Francia (dodici ore di auto con un catamarano al seguito). Il mio timoniere Stefano è paziente e decide di non sostituirmi con un prodiere meno problematico.
Dopo 500 chilometri sotto la pioggia busso alla porta di casa alle 22.30 di venerdi, ignaro degli ignobili risultati di Mermod-Moser (quattro primi posti su quattro prove). Capisco che un vento tra i 7 e i 12 nodi li abbia invogliati a mostrare tutto il loro talento e che si deve onorare il titolo di campioni europei, ma alcuni comportamenti rasentano la maleducazione.
Mio figlio è già in configurazione regata e mi saluta con un “ciao velista” (meglio del “papà un giorno ho avuto quasi nostalgia di te” con il quale mi ha accolto dopo due settimane di latitanza). Il tempo di preparare la borsa e sono sotto le coperte con un piccolo dubbio: perché nessuno mi ha dato lumi sugli orari delle prove del sabato? I 41 messaggi scambiati prima della mia richiesta dimostrano che la lista WhatsApp è presidiata e i 7 messaggi successivi sono rassicuranti: sono tutti incentrati sull’organizzazione della cena.
Alle sei e mezza sono comunque in piedi, con l’obiettivo di essere sul campo di regata alle nove e mezza. Il fatto che qualche equipaggio faccia colazione all’alba non mi fa sorgere dubbi: l’alloggio sarà rumoroso o qualcuno condivide la stanza con un russatore seriale. Nessuno ha risposto alla mia richiesta sull’orario, quindi spero che partendo alle otto da Milano io possa arrivare in tempo.
Mai speranza fu più vana.
A 10 chilometri da Maccagno vedo diverse vele in acqua. E sono dei Fireball. Non pensavo di essere così temuto da farmi tagliare fuori anche dalle regate della seconda giornata.
Stefano la prende con filosofia, io meno: sono a metà della vestizione quando danno la seconda partenza. Inutile andare in acqua, si aspetta la fine della prova.
Le istruzioni di regata presentano quattro possibili percorsi, giusto per non farci mancare nulla.
Piove che, per essere un fine novembre a Maccagno, non è una novità. Visto che a terra sembrano 12 nodi, (secondo la giuria hanno oscillato tra i 10 e i 16) e il kite vola senza problemi, settiamo la barca di conseguenza.
Quando ci presentiamo in acqua al comitato di regata il loro benvenuto (“vi siete svegliati tardi”) ci suona un pochino irriverente. Oltre al danno la beffa.
Il nostro settaggio si rivela presto più temerario del previsto: nella terza prova il vento cala inesorabilmente, e la giuria decide di mandare tutti a casa alla fine della seconda bolina. Anche (ma non solo) grazie al settaggio sbagliato siamo ultimi di nome e di fatto, con un RS Aero che ci supera alla fine della prima bolina e che non riusciamo a recuperare di poppa. Mermod-Moser sono ancora quelli della prima giornata e vincono tutte e tre le prove. Da capire se il sorriso da un orecchio all’altro di Moser sia dovuto ai risultati in acqua o alla fanciulla degna di nota che sfiora a terra.
Probabilmente mio figlio ha parlato con gli Svizzeri ed evita di chiedere informazioni sul primo posto:
“se arrivato secondo, terzo, quarto?”
Siamo vicini a Giovanni, che ha modificato il suo Winder introducendo un trasto con pistone per abbassare il boma. Il tutto ha l’aspetto di una tenso-struttura in alluminio degna di due tesi universitarie, la prima in Scienza delle Costruzioni la seconda in ginnastica artistica (mi sembra impossibile che Stefanini sia riuscito ad infilare il braccio dentro i cassoni laterali per stringere i dadi). Chissà se implementando lo stesso marchingegno sulla nostra barca e dovendo rispettare rigorosamente la sua coperta in legno il tutto diventerebbe un marchinlegno…
Domenica riusciamo finalmente a partecipare a tutte e tre le prove, caratterizzate da un vento gagliardo (secondo la giuria 16 nodi con punte di 18) che alla fine cala fino a 8 nodi.
Nella prima regata non riusciamo a capire perché a poppa della barca giuria non c’è la boa che segnala l’arrivo. Ci avviciniamo per chiedere dove sia l’arrivo e la risposta ci spiazza
“E’ lì”
a poppa di un gommone alla fonda dall’altra parte del lago. Non ricordando che in questo percorso la barca comitato non diventava barca di arrivo riusciamo ad arrivare ultimi e farci superare da Daniele Liberati.
Nelle altre regate poco da dire: un incrocio da batticuore con spinnaker con degli svizzeri (noi mura e dritta loro mura a sinistra a distanza di pochi centimetri da una strambata involontaria di uno dei due), un tesabase che si sgancia, lo spinnaker che non scende perché la scotta si è incastrata nella varea del boma.
Portiamo a casa un 15-esimo, un 14-esimo, un 13-esimo e delle belle foto di Urs Haerdy. Una buona progressione se non si tiene conto che alla prima e alla terza prova eravamo gli ultimi di quelli che sono scesi in acqua. Ma, come affermava il sindaco di Washington qualche tempo fa, “se si esclude il numero di omicidi il tasso di criminalità della mia città è equiparabile a quello delle altre città statunitensi”. Meglio di noi fanno Giovanni Dagnino (quinto a tre punti dal terzo), Carlo Zorzi (sesto) e tutti gli altri italiani.
Mermod-Moser scartano due primi, un atteggiamento che ricorda sprezzante quello di una regatante francese nel 1789 (“il popolo non ha pane? Che mangino croissant!”). Parafrasando Umberto Eco (un articolo del 2002) una cosa è la buona educazione verso chi ti ospita e la sensibilità nei confronti dei più deboli e un’altra l’esercizio spregiudicato di capacità veliche ottenute in anni di allenamenti e regate.
A fine giornata il minorenne del quale sono indegnamente il padre mi saluta come si deve:
“Ciao velista scarso”
Spero l’abbia detto in base alla classifica e non vedendomi arrancare in acqua.
di Lorenzo Rondelli
GENOVA - La stagione agonistica 2023 si inaugura a Genova con ben 24 iscritti, tra i quali l’ex Coppa America (e non solo) Pietro D’Alì. Un poco come se si andasse a girare con gli amici con le mini-moto trovando in pista anche Valentino Rossi. Il Fireball procura anche queste (gradite) sorprese. Non è un caso che Beatriz Flamini esce dalla grotta nella quale è rimasta per 17 mesi il giorno prima della regata.
Diverse new entry, tra le quali il bimbo di Daniele, tutto suo padre: non si lamenta mai, dorme tutta la notte, fa sciogliere le fanciulle che gli capitano a tiro.
I venti dai quadranti meridionali portano il profumo della focaccia ligure fino in Francia, da dove, presumibilmente aiutati da un gagliardo Mistral, calano ben 4 equipaggi.
La rotta per arrivare al padiglione Jean Nouvel passa attraverso diverse banchine, nell’ultima delle quali ci accoglie il gommone PRO SECCO, beneaugurante per il rinfresco di domenica. Sono un pavido e non chiedo all’organizzazione se l’armatore faccia o meno parte dell’assistenza.
Sono senza famiglia al seguito: l’iniziale piano “arriviamo venerdì sera” viene tramutato in “sabato è brutto, noi veniamo in treno domenica e tu ci riaccompagni in auto a Milano la sera”. Alle sette di sabato mattina sono in auto, ancora ignaro che la Milano tentacolare avrà la meglio su moglie e figlio, che rimarranno metropolitani. Probabilmente sanno cose che noi velisti non potremmo immaginare.
La mezza maratona della città della lanterna non coglie impreparato il mio timoniere Stefano, che parte da Alessandria all’alba in modo da arrivare a Genova prima della chiusura delle strade. Solo nei pressi del porto si accorge di aver anticipato l’evento di 24 ore: la levataccia dovrà essere replicata anche il giorno dopo.
Sono sei mesi che non andiamo in barca, quindi non mi sorprende la sua confessione andreottiana (“non ricordo nulla”). Io sono stato più fortunato e posso dire di essere andato in acqua: con una cimetta ho tenuto l’Open Bic con il neo armatore (mio figlio) a bordo. Se è vero che non ero in barca è anche vero che avevo muta e giubbotto salvagente.
Per verificare il rake ci avvaliamo delle regolazioni riportate sulla barca di Andrea (6,81 e 6,79 metri). Alla misura aggiungiamo un centimetro e mezzo, sperando che la rotellina in testa d’albero sia a poppavia come ricordiamo. Per chi come noi è abituato ad improvvisare rientra tutto sotto la voce normale amministrazione (o “business as usual” per i dipendenti delle multinazionali in ascolto).
Durante lo skipper meeting ci impongono un paio di accortezze: presto in acqua perché per raggiungere il campo di regata si devono fare due miglia di bolina e navigare sulla destra nel canale di uscita. Se il primo inconveniente appare gestibile, il secondo è a maggiore intensità emotiva: considerando che la nave da crociera della MSC che entra e esce dal canale un paio di volte al giorno (come secondo lavoro farà il traghetto per Rapallo?) è lunga 323 metri e larga 41, difficile pensare a qualcuno abbastanza temerario da navigare a vela in mezzo al canale. Da capire se “il mostro” è così grande perché deve impegnare 1.400 persone di equipaggio o per ospitare una replica della statua della libertà nel casinò e un LED wall alto 8,5 metri che si estende su 4 ponti con una proiezione dello skyline di Manhattan. Dopo l’osservazione del comitato di regata (“il nuovo ammiraglio è attento, ci sono i radar, ci controllano”) mi sorprendo a pensare a come possano apparire sullo schermo radar i coriandoli di una deriva dopo un incontro ravvicinato del terzo tipo con l’elefante (*) descritto sopra.
Umberto importuna Pietro D’Alì riuscendo a convincerlo che lo Spark con il quale l’ex Luna Rossa ha cominciato ad andare a vela è lo stesso Shark che il buon Cucu usava in gioventù. Entrambe le barche erano in Sicilia, timonate da due velisti che, a giudicare dai risultati in acqua, hanno seguito rotte divergenti. Chissà se chi ha scelto il bordo buono è lo stesso che ricorda il nome corretto. Per ora nessuno lo sak.
In acqua ci accoglie un vento di 12 nodi con punte di 16. Arriva dal quadrante meridionale, stranamente freddo. La spiegazione arriva dal comitato di regata: è il Maestrale (sotto il quale urla e beccheggia il mar) che a Marsiglia ha soffiato a 40 nodi che sulla Corsica gira ed entra a Genova come se provenisse da sud. Questo vento di ritorno è purtroppo in anti fase con l’onda, che ignara della presenza corsa, si presenta incrociata, dando noia a parecchie barche.
Nella seconda prova il vento cala a 10-12 nodi, rendendo ancora più fastidiosa l’onda, che mette fuori uso diversi equipaggi, a conferma del vecchio adagio “ne ferisce più l’onda che la penna della randa”.
Tante belle novità nella parte alta della classifica (entrambe le prove sono ad appannaggio di un equipaggio tanto misto quanto fraterno, Ascoli-Ascoli e Fiore-Fiore), alcune conferme nella parte bassa (noi, con un ultimo e un penultimo). Da quando siam partiti c’è una grossa novità: Pietro D’Alì ci precede di un solo punto.
Durante il rientro in porto intuisco che il giorno dopo la musica sarebbe cambiata: non riesco a superarlo nonostante abbia la barca piena d’acqua e io remato forsennatamente con la sassola.
Sullo scivolo Cocuzza ci aiuta solo perché cerca dadi e bulloni per il carrello del figlio: la ferramenta Pecchenino è il suo fornitore preferito da diversi anni e Umberto è un cliente affezionato. I dipendenti delle multinazionali in ascolto (sempre loro) troveranno conferma nella famosa frase tramandata da direttore marketing a direttore marketing “costa meno conservare un cliente che acquisirne uno nuovo”.
Lascio ad asciugare la roba senza nessuna speranza di trovarla asciutta la mattina dopo.
Il giorno dopo si prevede tramontana, che ha l’indubbio vantaggio di spianare l’onda che, parafrasando Omero, “tanti rutti (e qualcosa in più) addusse ai Fireballisti”.
Se a Riva del Garda ho trovato Cervantes (per chi non lo ricorda andare a vedere l’articolo sulla regata al Fraglia Vela del giugno 2022), qui inciampo in Gabriel Garzia Marquez: a giudicare da quello che scrive (“Mompox, terra felice, dove – come si suol dire – si corica uno e sono due quando fa luce, è un posto pieno di pazzi.”) deve avere avuto a che fare con la nostra classe.
Dello scrittore boliviano suggerisco il “Vivere per raccontarla”, un’autobiografia dalla quale ho capito che non sarò mai uno scrittore professionista perché manco di tutti i fondamentali: non sono mai stato svegliato da un militare armato (legittimo proprietario del talamo che Gabo stava condividendo con una sposa che non era la sua), non ho mai vinto un premio letterario inviando l’unica copia esistente del mio componimento (scritta anni prima a Parigi i cui fogli erano tenuti insieme da una vecchia cravatta), non sono mai stato incluso nel taccuino di Gianni Minà (perdendo l’occasione di fare una gran bella figura, visto che sarei capitombolato tra “il sinistro di Dio” Rivelino e “muscoli” Ken Rosewall).
A terra inciampo su Michele, una new entry con la quale condivido qualche conoscenza e la passione per un’isola magica a nord della Sardegna, a cena su Lorenzo, fotografo ufficiale della manifestazione. I poveretti sono senza auto e vicini di tavolo al ristorante e sono costretti a subire le mie chiacchiere sia in auto che a cena.
Tra energie alternative, centrali nucleari, problemi di Fermi (**)(“se il livello del lago di Garda scende di 1 millimetro quante tonnellate di acqua perdiamo?”)(***), pubblicità (Bill Bernbach e la rivoluzione creativa), scrittori (Buzzati, Guareschi), la fantascienza che ha previsto gli ultimi avvenimenti con cinquant’anni di anticipo (Asimov che nel racconto “Chissà come si divertivano” preconizzava l’educazione dei bambini gestita a casa dai robot; “L’ultima domanda” l’avvento di un computer senziente), ChatGPT (nell’azienda di Lorenzo avevano tre copy writer, ora ne uno solo, il lavoro degli altri due è stato sostituito dall’intelligenza artificiale), biografie (Walter Isaacson su Steve Jobs, quella di Agassi), ai due sono sanguinate le orecchie.
Io e Lorenzo siamo ospiti di Enrica in una casa del 1850, per raggiungere la quale servono un paio di ascensori (non del 1850, per fortuna) e un piccolo trekking vista mare durante il quale intercettiamo una fanciulla con cane al seguito. Memore dei film di Peter Sellers (“morde il suo cane?”, “No”, …… , “Aveva detto che il suo cane non mordeva!”, “ma quello non è il mio cane”) evito di dare confidenza all’animale.
A casa di Enrica trovo un libro molto ben fatto (“Tabù” di Piers Paul Read, che sulle Ande non c’era ma scrive come se ci fosse stato) e la trave a doppio T (“ottima resistenza a flessione, pessima a torsione”, una delle poche cose che ricordo dall’esame di Scienza delle Costruzioni) trasformata in porta CD. Alle sei di domenica mattina siamo in piedi: come insegna Stefano dobbiamo essere in porto prima che chiudano le strade per la mezza maratona. A colazione Lorenzo deve subire la mia spiegazione (con tanto di disegno dell’asse neutro e della distanza delle masse da questo) sulle caratteristiche delle travi. Se nelle foto risulterò fuori fuoco o con una trave nell’occhio non potrò biasimarlo.
In porto si arriva in perfetto anticipo, il che mi permette di chiedermi quello che non voglio sapere veramente: che lavoro fanno gli armatori dei favolosi yacht ormeggiati in zona?
Qualcuno mi suggerisce che “probabilmente fanno lavorare gli altri”, a dimostrazione che le teorie descritte nel saggio del 1936 del barone Keynes di Tilton (“Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta”) abbiano ancora diversi estimatori.
Domenica si rimescolano le carte: entra in scena Paolo Brescia mentre per cause di forza maggiore non ci sono Zelda e Umberto e i Fiore.
Con un vento poco intenso (10 nodi a scendere), ballerino e talvolta assente) si riescono a completare tre prove, due delle quali ridotte.
D’Ali metterà tutti d’accordo su chi deve occupare il gradino più alto del podio. Dagnino è secondo ad un solo punto (e scarta un quarto, a dimostrazione di cinque prove sempre nei primi posti), i fratelli Ascoli completano il podio.
Non mi stupisco del risultato di Hernandez (quarto): era così veloce che sabato regatava con il casco (****).
La classe non è acqua (Brescia risale al nono posto nonostante i due DNC di Sabato) e l’acqua non è classe (noi quattordicesimi a 46 punti da D’Alì).
Per la prima volta vinciamo qualche premio ad estrazione: io i dischetti da mettere sui cavi del trapezio, Stefano una torretta Holt. Parafrasando il dottor Gerard Galvan, protagonista di un eccellente lavoro di Daniel Pennac, “la vela è piena di premi di consolazione”.
Riportare la barca sul carrello si rivela una gimkana degna della Croisière jaune degli anni trenta (*****), con un simpatico diversivo offerto da un culturista che si propone di aiutarci ma a modo suo (“posso sollevare solo questa parte”). Una gentildonna sorride bonaria perché ha già avuto a che fare con questo tipo di uomini (“come uno dei miei figli, in palestra solleva 120 Kg ma a casa non riesce a fare nulla.”).
Finiamo di carrellare alle 20.15, probabilmente rallentati dal senso di inadeguatezza che ci ha assaliti appena venuti a conoscenza delle quasi sessanta primavere di D’Alì (“Infatti ha detto che il premio per l’equipaggio over 65 poteva quasi vincerlo da solo”).
Visto che ho cinque anni in meno confido nel prossimo decennio.
(*) La savana è piena di cibo (erba fondamentalmente) ma di scarso apporto nutritivo. Di conseguenza possono sopravvivere animali molto piccoli (es. topi) o animali in grado di ingerire enormi quantità di cibo di cattiva qualità. Per digerire ingerire enormi quantità di cibo di cattiva qualità serve un intestino enorme. l’elefante è grosso perché deve contenere un sistema digerente enorme. Come la MSC Seashore con i suoi ammennicoli americani.
(**) problema di stima ideato per insegnare l’approssimazione.
(***) Ho sovrastimato la superficie del lago benedetto dall’Ora (usando la Centomiglia ho supposto fosse lungo 180 Km e largo 50 Km ottenendo 450 Km quadrati. In realtà sono solo 370. Ho supposto una profondità media di 100 metri quando la massima è 346 e la profondità lacustre 146)
(****) La domenica è passato al timone, senza casco. Le malelingue sostengono che il giorno prima lo indossasse perché guidava una donna.
(*****) raid di 30.000 Km da Beirut a Pechino effettuato con semi-cingolati Citroën.
MONTEROTONDO (RM) - Oggi, con grande generosità e simpatia, Riccardo Halgass ha donato alla Classe il Fireball appartenuto a suo papà Andrea.
Si tratta di una bellissima barca in legno autocostruita che con le amabili cure di Giovanni Giò Dagnino (delegato della Liguria) diventerà presto un'eccellente barca sociale.
Per ricordare chi è stato Andrea Halgass, e per presentarlo brevemente a chi non l'ha conosciuto, ci affidiamo alle parole di Letizia Monosilio, mitica timoniera del Lago di Bracciano, la quale è stata testimone diretta della sua infaticabile passione per questa affascinante barca.
"Andrea Halgass era per tutti “il Nonno Eterno”.
A pensarci ora non ricordo neanche perché, ma questo è il nomignolo che lo ha accompagnato durante la sua carriera velica nella classe Fireball. Forse perché era più grande della maggior parte di noi, forse per quell’aria da saggio che lo caratterizzava, chissà….
Ufficiale dell’aeronautica di giorno, maestro d’ascia di notte, dalle sue abili mani sono uscite, nel giro di pochi anni Betelgeuse , Arcturus e Rodenzia, costruita per e con un amico.
A lui ci si rivolgeva se si aveva bisogno di aiuto o consiglio per risolvere un problema tecnico sulla propria barca.
Eclettico, appassionato di montagna, di fotografia, di programmazione e di vela, insieme ad Oriana Chiacchiera, la sua prodiera, ha solcato per tanti anni le acque di Bracciano ed è stato compagno di molte bellissime trasferte.
Le sue cantine, nella casa di Monterotondo, erano sempre aperte a chi aveva bisogno di un rifugio per sistemare la propria barca, io ero ospite fissa e abbiamo passato lunghi inverni tra levigatrici, pennelli e salsicce alla brace. Quando il sole calava ci si rifugiava in casa, davanti a una tazza di nescafè bollente, magari con un giaccone di rinforzo, perché dentro la temperatura era a dir poco siberiana.
Andrea ora non c’è più, ma il ricordo di quelle giornate trascorse insieme, ancora mi scalda il cuore."
Dunque un immenso grazie a Riccardo per aver deciso di donare l'ultima barca di Andrea all'Associazione Fireball Italia la quale, dopo averla restaurata, si occuperà di prestarla, in comodato d'uso gratuito, ad un nuovo equipaggio che vorrà conoscere meglio la nostra splendida deriva...
DESENZANO DEL GARDA - Anche quest’anno grande successo per la 61esima edizione delle GIORNATE VELICHE Fraglia Vela Desenzano.
Sabato verso metà mattina 6 fireball erano schierati e pronti a scendere in acqua, Ita 11545 Curotti/Curotti, Ita 14541 Della Casa/Deriu, Ita 14377 Arena/Nicoletti, Ita 14246 Mori/Rossato, Ita 14895 Stefanini/Borzani e il nuovissimo equipaggio Alessandro Archetti con due prodiere Elisa Ziletti e Nike Biza su Hali Ita 14007.
Il comitato ha fatto uscire in acqua tutte le barche (erano presenti 420, Contender, RS Feva e D-one) e posizionato il campo di regata su un “vintage” trapezio come le più classiche Olimpiadi, percorso molto apprezzato dai partecipanti in quanto prevede molta navigazione in poppa a favore dei laschi tipici del triangolo.
Il maestrale che spazzava tutta la penisola si fa sentire anche sul Garda regalando raffiche di Ander ben oltre i 25 nodi e quindi il comitato per evitare problemi issa Intelligenza su Hotel e rimanda tutti a terra attendendo che il vento si stabilizzi un po’. Giusto il tempo di riposarsi un attimo e viene issata Delta che rimanda tutti in acqua a combattere con 15 nodi e raffiche fino a 20. La partenza, che doveva essere separata per classi, visto l’esiguo numero di temerari sulla linea viene fatta tutti assieme e i Fireball si lanciano sul percorso, capitanati dal Presidente Borzani che, nonostante un paio di scuffie, mantiene sempre la testa della corsa.
Da segnalare la grande correttezza di Stefanini, pluri campione, che avendo toccato la boa 1 esegue prontamente una penalità di 360°, allontanandosi leggermente dal percorso, e viene affiancato dall’agguerrita White Caos, ma grazie alla velocità di Phenobarbital riesce ad accelerare a sfuggire all’attacco di Mori/Rossato e si porta a casa la vittoria.
Più sfortunati gli ospiti Piemontesi Jacopo e Alberto che tra la prima e la seconda prova perdono la scotta della randa e mestamente vengono trainati in porto dall’assistenza FVD.
Il nuovo equipaggio Archetti/Ziletti, alla loro prima uscita in Fireball si trovano a combattere con un vento impetuoso ma mantengono la calma e grazie alla perizia acquisita in anni di Laser e 420 restano sempre in contatto con la flotta, e unici nella flotta non scuffiano MAI in regata (regandosi solo un bagnetto per lavare Hali del delegato zonale).
I due Curotti papà Paolo e figlio Tommaso, portano a casa la prima prova per poi abbandonare il campo a causa del vento troppo sostenuto, mentre Arena/Nicoletti, pur affrontando la furia dell’ander non se la sentono di partire.
Finisce la prima prova con Ita14859 che taglia prima, Ita14242, Ita14007, Ita 14545 e Ita11545 che finiscono la prova in circa 40 minuti come da previsione del Cdr.
Le altre due prove, vinte manco a dirlo dai soliti Campioni, vedono sfidarsi Mori e Archetti che portano a casa un secondo e un terzo a testa.
Domenica, anche a causa del cambio dell’ora porta i nostri equipaggi assonnati al circolo al circolo la mattina presto, ma il vento è assente. Il Comitato si prepara comunque a posizionare il campo di regata e verso le 11 un venticello attorno ai 4/5 nodi si stende e consente di iniziare le procedure di partenza, ma l’unico equipaggio in acqua sono i Curotti che partono esattamente all’ammina della bandiera di classe.
Gli altri equipaggi, attardati dalle lusinghe della Cambusa della Fraglia vela Desenzano, arrivano tardi sul percorso e si lanciano all’inseguimento. Il comitato, dato il vento in calo issa sul gommone di bolina la bandiera Sierra con due suoni e riduce il percorso alla boa 2, dopo aver fatto completare Bolina, traverso, poppa e bolina.
Gli unici a tagliare il traguardo ridotto, sotto lo sguardo invidioso del delegato Pedroni, sono nell’ordine Stefanini, Della Casa, Curotti e Archetti.
Al rientro a tutti i partecipanti viene offerto il sempre apprezzato pasta party e la premiazione gestita dal Presidente del circolo Stefano Loda.
Da queste due giornate Gardesane ci portiamo a casa la solita gioia di trovarsi assieme a “giocare” con lo sport più bello al mondo, in una cornice di amicizia e divertimento. Il Garda, come al solito, non delude!
Prossimo appuntamento della classe sarà a Genova il 15 e 16 Aprile per la prima Nazionale sotto la direzione del Delegato Dagnino che ospiterà i concorrenti presso il Comitato Circoli Velici Genovesi.
DESENZANO DEL GARDA - Arriva la primavera e riparte l'intensa stagione dei Fireball che ci condurrà con eventi nazionali ed internazionali a cadenza pressoché mensile al Campionato Europeo di Settembre a Portorose.
Primo appuntamento stagionale a Desenzano, con le tradizionali "Giornate Veliche" quest'anno giunte alla 61° Edizione, la più antica regata del sodalizio Fraglia Vela prossima a spegnere le 65 candeline il prossimo 20 Aprile. La regata, valevole per il Campionato INTERZONALE I-XIV-XV Zona, si disputerà nei giorni di Sabato 24 e Domenica 25 con segnale di avviso alle 13:30 .
Cinque le prove previste nel consueto specchio acqueo antistante il Porto Maratona tra la Punta del Vò e Rivoltella con un ritorno al percorso olimpico di Atlanta '96.
" Non è una vera e propria operazione nostalgia, " - spiega Steven Borzani, consigliere FVD con delega alle derive master - " ma la partecipazione degli amici del Contender , i nuovi arrivati nel D-One e soprattutto i tanti giovani che saranno presenti col 420 , ci suggeriscono di praticare percorsi alternativi ed accattivanti ".
GENOVA - Ecco finalmente l’inizio delle Nazionali!
L'appuntamento è per il 15 e 16 APRILE a Genova presso il Padiglione Jean Nouvelle alla Fiera del Mare con l'organizzazione del Comitato Circoli Velici Genovesi
Format regate 3 a giorno una dietro l’altra
- Gadget
- Premi ad estrazioni
- Premi speciali per aumentare il sano agonismo
*Termine ultimo iscrizioni 13 Aprile! *
E' gradita l'iscrizione entro il 19 marzo per tre motivi:
1) Completare già gli equipaggi e vedere a chi serva qualcuno(se vi manca qualcuno scrivetemi subito!);
2) spingere di più con gli stranieri vicini Francesi Svizzeri e, perché no, Sloveni;
3) ordinare le T-Shirt.
Le barche possono essere portate già dalll'11 marzo all'interno del Padiglione Jean Nouvelle presso la Fiera di Genova.
Per info contattare il Delegato di zona Giovanni Dagnino.
GENOVA - Il 12 febbraio si è concluso il primo raduno dell’anno 2023 della classe Fireball ospitato dal Comitato dei Circoli Velici Genovesi presso la Fiera di Genova nel Padiglione Jean Nouvel.
Un week end molto intenso che ha visto partecipare 10 equipaggi provenienti da tutto il nord Italia fra lezioni frontali, preparazione a terra, ore in acqua ed analisi video.
Il Focus del raduno è stato quello di uniformare alcuni fondamentali per costruire una solida base verso un miglioramento collettivo di Squadra.
In particolar modo abbiamo potuto osservare e sviluppare: Posizione Statica, Posizione Dinamica degli equipaggi e Forma delle vele
L’entusiasmo e la meravigliosa impronta date al raduno grazie ai coordinatori Giancarlo Borghero, Francesca Quercini e Giacomo Fiore, hanno permesso di ovviare alle difficili condizioni meteo marine caratterizzate da brezze leggere quasi estive accentuando il senso di appartenenza ad una Squadra Nazionale sempre più presente, compatta e ringiovanita da nuovi equipaggi.
Questo è forse il segnale più positivo verso gli obiettivi stagionali della classe quali il Campionato Italiano a Bracciano ed il Campionato Europeo a Portoroz.
Un particolare ringraziamento al Consiglio del CCVG e quindi a tutti i circoli riuniti sotto di esso per la grande ospitalità, a Soluzioni Tessili Rigging per il supporto costruttivo del raduno per un continuo miglioramento dei materiali, al fotografo della classe Lorenzo Pedrosa per l’egregio lavoro ed uno speciale ringraziamento ad Enrica Capizzi, braccio armato a terra della 1 Zona e Cuoca Unica nel creare momenti conviviali imperdibili ed agglomeranti per la Squadra.
Gli allenamenti con gli equipaggi rimasti presso il CCVG continueranno verso la Prima Nazionale dell’anno prevista per il 15-16 Aprile per arrivare poi al 2° Raduno Focus previsto da Sabato 29 Aprile a Lunedì 1 Maggio.
Vi annuncio con piacere che World Sailing ha accettato la nostra richiesta di cambiare le regole.
Regola proposta
The following rule changes RRS 42 and shall only apply to World and Continental Championships and other events as agreed with Fireball International only if so specified in the Notice of Race and Sailing Instructions.
RRS 42 è stata cambiata inserendo una nuova regola, RRS 42.3(i):
"42.3(i) When the wind speed is clearly over 12 knots across the course, the Race Committee may signal in accordance with RRS Appendix P5 that pumping, rocking and ooching are permitted after the starting signal. This changes RRS 42.2(a), 42.2 (b) and 42.2(c)."
Quindi nessuna limitazione ql pompaggio tranne il limite di vento ad almeno 12 nodi.
La nuova regola può essere trovata a questo link:
GENOVA - Buongiorno a tutti!
Vi propongo questo prossimo Raduno Fireball 1 Zona che, nato dallo scambio con Luca Stefanini (vice Campione Europeo 2021), ha il fine di uniformarci per crescere insieme verso gli obiettivi sfidanti di questa stagione 2023!!
Non aggiungo altro a quanto descritto in locandina in modo chiaro e sintetico.
Per ulteriori info o precisazioni contattatemi
Sotto data manderò uno schema di logistica.
*ISCRIVETEVI QUANTO PRIMA *AL FORMAT PER FAVORIRMI ORGANIZZAZIONE ED ORDINI DI MATERIALE
Già sicuri di presenza:
• Luca Stefanini-Steven Borzani
• Paolo Brescia-con prodiere
• Marco Ascoli-Elisa Ascoli
• Lorenzo Donati-Andrea Chiappe (nuovo equipaggio)
• Giovanni Dagnino-Paola Capizzi
Giovanni Dagnino - Delegato Fireball I zona
RAPALLO - La stagione nazionale Fireball si conclude con la classicissima regata in I zona (Liguria) organizzata dal Circolo Nautico Rapallo. Una regata multiclasse che, il prossimo 22 e 23 ottobre, vedrà in acqua anche L’EQUIPE – DINGHY 12’ - ILCA4 - ILCA 6– ILCA 7 .
Qui di seguito dil Bando di Regata.
I gardesani Luca Stefanini e Steven Borzani sono Campioni Italiani Fireball 2022. .
A Rio Marina - Elba, in un weekend con condizioni meteo difficili e variabili, conquistano il titolo nel 53° Campionato di questa splendida e longeva classe.
Un caloroso applauso da tutti i soci e gli amici della Fireball Italia!
GENOVA - La flotta Fireball della I zona (Liguria) ha concordato un avvicendamento per il ruolo di delegato della Classe Fireball.
Giovanni Dagnino subentra ad Enrica Bertini che guidava egregiamente la Classe in zona dal 2010.
Ad Enrica va un sentito ringraziamento da tutti i Soci per l'efficace sviluppo della classe in prima zona e per l'appassionato supporto che ha dato, in ogni occasione, nel promuovere quella piacevole convivialità che caratterizza da sempre la Fireball Italia.
I Soci accolgono con entusiasmo l'arrivo di Giovanni Dagnino, giovane ma già espertissimo velista che ha lavorato attivamente in I zona per la crescita di tanti equipaggi nella classe 420.
A lui un affettuoso "in bocca al lupo" per il nuovo incarico, certi che riuscirà a fare un eccellente lavoro.
Buon vento Giovanni!
Chi è Giovanni Dagnino
Mi sono avvicinato al mondo della vela a 14 anni grazie alla continua ma non invadente passione della mia famiglia. Proveniente da anni di basket decisi, infatti, di cambiare sport e continuare le prime esperienze estive del Club Nautico Celle.
Così iniziai un percorso invernale di 420 allo Yacht Club Italiano dove ricevetti grandi insegnamenti dai mitici Gigi Audisio, prima, e Giancarlo Borghero, poi. Non riuscendo a colmare in tempi così ristretti il divario dei tanti talenti che avevano iniziato in età più giovane in quel circolo decisi di cambiare classe e dopo quattro anni passai in laser Radial dove, grazie ad Emanuele Belgrano, riuscii a togliermi le prime soddisfazioni arrivando a vincere la ranking zonale, chiudere nei primi 20 equipaggi all’italiano e selezionarmi per il mondiale in Danimarca nel 2015.
L’università mi fece poi allontanare dal mondo delle derive per approcciarmi alla monotipia d’altura dove nell’estate del 2016 alla Tattica dell’X-35 Spirit Of Nerina riuscimmo a fare secondi alla Copa del Rey a Palma de Mallorca e successivamente vincere il Mondiale di Classe a Scarlino chiudendo poi con la vittoria dell’italiano l’anno successivo a Lerici.
Nel 2017 acquisii il brevetto da istruttore federale di primo livello con il quale conobbi quella che sarebbe stata la mia nuova famiglia.
Infatti di lì a poco mi innamorai del Circolo Vele Vernazzolesi, circolo dai profondi e semplici valori di fraternità, sport ed amicizia che avevo raccolto e costruito, dove l’agonismo aveva una sola accezione positiva e lo spirito di squadra continuava ben oltre la singola classe.
Non penso sia un caso che proprio qui da lì a poco riuscimmo con una squadra di 420 fondata nel 2018, ed affidatami dal Direttore Sportivo Elia Belgrano, a vincere nel 2020 il primo titolo italiano giovanile e bissarlo l’anno successivo con un altro equipaggio, a selezionare per tre anni consecutivi almeno due equipaggi a campionati europei e mondiali ed a portare due equipaggi in squadra federale giovanile.
Ma proprio in questo circolo conobbi colei che presto diventerà compagna di una vita e mi avvicinò al Fireball, Paola Capizzi.
Oggi ne abbiamo comprato uno e da lì abbiamo ripreso insieme un sano agonismo familiare che avevamo entrambi dovuto interrompere temporaneamente.
Da qui su questa magnifica classe crescerà questa grande famiglia.
RIO MARINA - Il 23 24 e 25 settembre nel mare della splendida Rio Marina, il Centro Velico Elbano organizza il 53° campionato italiano Fireball. l’iscrizione dovrà essere effettuata con smartphone/tablet attraverso la piattaforma Coninet//RRS. entro il 15 settembre. Qui sotto il bando di regata.
LOUGH DERG - Gli inglesi Tom Gillard & Andy Thompson sono in Campioni mondiali Fireball 2022. È stata una vittoria pienamente giustificata, Tom e Andy hanno vinto cinque delle nove gare, hanno contato due secondi posti e sono scesi un sesto e un ottavo. Hanno vinto con un margine di otto punti. Secondi classificati gli svizzeri Claude Mermod e Ruedi Moser che hanno vinto due gare, hanno fatto un quarto come punteggio peggiore e hanno scartato un diciottesimo e un sedicesimo. L'australiana Heather MacFarlene con Chris Payne hanno ottenuto risultati dal 2° all'8° e hanno perso un 12° e un 13° per finire sul terzo gradino del podio a tredici punti dietro Claude & Ruedi.
L'unico equipaggio italiano in gara Fabio Palermi e Adriana Curcio, della Compagnia ella Vela Roma, hanno chiuso con un onorevole 33° posto, ottenendo un ottimo 15° piazzamento nella settima regata. Qui il reportage di Chris Payne su Yacht&Yachting. Qui la classifica.
BARATTI - Come per la regata di Riva del Garda anche per la terza nazionale Fireball pianifico una partenza intelligente: una settimana di ferie all’Argentario, finita la quale avrei fatto prua con moglie e figlio su Baratti.
Come spesso succede le azioni di coraggio demenziale non rimangono impunite: pochi giorni prima della partenza il titolare della mia azienda (anch’egli velista, alla faccia dello spirito di corpo), mi nega le ferie concordate da tempo. Il cambio di boa comporta qualche effetto collaterale sia sul mio ruolo ricoperto a bordo (divento autista per accompagnare il resto della famiglia, graziato da capi meno sbadati del mio, in vacanza) che sulla mia rotta personale (rientro a Milano in treno). Nella settimana ex vacanza registro il primo di quei fenomeni proustiani con mi sollazzeranno per tutto il week-end, in acqua e fuori: evito di esplodere contro un’irragionevole collega perché il ricordo atavico di un’osservazione fattami anni fa (“ognuno ha il lavoro che si merita”) ha la meglio.
Il segnale di avviso di Trenitalia del venerdì sera non collima con le mie esigenze professionali e vengo dirottato su un treno del giorno dopo: la partenza da Milano Centrale è prevista alle cinque di mattina, prendere o lasciare. Questa volta la reminiscenza è ancora più ancestrale: un’interrogazione di latino in secondo liceo dove tradussi correttamente “multo mane” (di buon mattino), raggiungendo un sei tanto striminzito quanto soddisfacente.
Chiudere la porta di casa alle quattro e mezza ha il vantaggio di ricordarmi, parafrasando il libro di Ernesto Che Guevara, l’anno nel quale mi alzai presto: per essere in ufficio alle sei e mezza e poter uscire in tempo per recuperare mio figlio alla materna ero in piedi poco dopo le cinque. Il tutto per dodici mesi consecutivi (ne sarebbero bastati dieci, ma volevo arrivare all’anno tondo. Credo sia un fenomeno ben descritto sotto la voce “masochismo”).
Il tragitto in bici fino alla stazione centrale mi permette di incontrare i rimasugli del popolo della notte, personaggi che, complice il caldo umido, ben figurerebbero a fianco di Walter E. Kurtz di “Apocalipse now”. Il povero colonnello mi ricorda che la sceneggiatura del film di Francis Ford Coppola si ispirava ad un racconto lungo di Conrad, al quale invidio da sempre una fulminante battuta (“Come faccio a convincere mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?”) che, al contrario del resto del mondo, inserisco nella categoria “scene da un matrimonio”.
Il treno Firenze-Piombino è ben frequentato: nel mio scompartimento fa bella figura una sessantenne con i capelli bianchi e i tatuaggi neri (uno di quei casi nei quali permutando l’ordine dei fattori il prodotto cambia). È intenta a convincere il marito (la cui epidermide è stranamente priva di opere a china… avrà avuto altre qualità) ad accompagnarla al Chiostro degli Uomini (Istituto degli innocenti), per un recital del titolare della cattedra di fischio musicale a Pisa. Trattengo a stento un gesto a tema (= fischio di ammirazione) solo perché capitombolo in un ricordo di Alessandro Alessandroni (maestro anche lui), l’autore del fischio nelle musiche dei film western di Sergio Leone: quando lo chiamavano per registrare l’invito era chiaro e perentorio (“Alessà, viette a fa ‘na fischiata!”).
L’appartamento a Piombino è di alto livello: terzo piano senza ascensore, camera da letto con televisore non collegato, la cucina con due frigoriferi impilati uno sopra l’altro. Dulcis in fundo il piano cottura, in grado di fare la felicità del più esigente artificiere delle forze speciali nazionali. Questo paesaggio mi riporta ad una cena di tanti anni fa a Roma, a casa di un trovarobe (un ruolo fondamentale nelle produzioni cinematografiche): tutta arredata anni sessanta, compresa l’Alfa GT Iunior (rigorosamente lasciata aperta con le chiavi inserite nel quadro perché “se te la rubano è destino”) parcheggiata in giardino. Non mi sorprendo che la Carrà abbia deciso di sceglierla (la casa, non l’auto) per girare un suo video musicale.
La via (di Piombino, non di Roma) è rallegrata da un inquietante cartellone pubblicitario: uno slogan rivedibile (“acconciature stile giovane”, “per l’uomo che ha stile, per l’uomo sempre giovane”) è accompagnato da un volto a metà strada tra un Jocker con i capelli corti e un Pinguino appena uscito da un’abbuffata di aringhe
L’autore deve essere stato un affezionato lettore della rubrica de L’Espresso “separati nella culla”, della quale ricordo ancora l’articolo sulle inequivocabili somiglianze tra Arafat e Ringo Starr.
Una volta arrivati al circolo abbiamo le prime amare conferme (manca il poster della regata come nel 2020) e qualche aspra sorpresa (non ci sono le magliette, al contrario del 2020). Siamo 14 Fireball iscritti e 13 in acqua: all’appello manca Cocuzza, da capire se si è divertito troppo a Riva del Garda oppure la crescita dei suoi baffi lo ha sfinito.
Manca la nave dei pirati di due anni fa e la mia rechercher del Moneikos (4 ponti, piscina, elicottero, due ascensori, 12 persone di equipaggio) è meno fortunata di quelle di Proust. Poiché l’armatore di questo 62 metri mandava il figlio in una scuola pubblica perché “deve vivere una vita normale finché è possibile”, volevo avere suggerimenti su quale istituto scegliere per il mio.
Stefano ha cambiato (felicemente) la carrucola in testa della drizza spi e (meno felicemente) la posizione della maniglia della pompa spi, con il risultato che la drizza non si strozza e il sopracitato assume l’indegno compito di ancora galleggiante. L’inciampo nel ricordo della mia uscita in Strale di qualche anno prima è immediato: insultai la barca per tutto il tempo (“ho capito perché ha perso i trial organizzati dall’ISAF per scegliere il doppio olimpico: è una barca faticosissima”) prima di accorgermi di aver montato il bozzello scotta randa al contrario.
La domanda della verità a Tentoni (“sei ricco?” “potenzialmente”) mi ricorda una barzelletta ebraica (un ebreo sorprende un suo conoscente che piange come un vitello al funerale dell’uomo più ricco del villaggio: “Perché piangi, non eri mica un parente!”, “Appunto!” risponde lui) letta poco tempo prima per soddisfare l’insana curiosità di mio figlio, non soddisfatto di quelle per i bambini (“Mamma, mamma ho paura del buio!”, “non ti preoccupare, ora chiamo l’orco che ti accende la luce!”).
Mori è sorpreso dalla mia muta lunga (“sei pronto per un’immersione?”), non sapendo (è anche vero che, non essendoci stato, non poteva ricordarlo) che la mia ultima immersione è stata al Circeo, pochi minuti dopo aver visto un paio di metri abbondanti di pescecane liberato da una rete e ributtato in acqua. Da diverso tempo le uniche bollicine che frequento sono quelle della gassosa, che chiamo Sprite perché dopo la regata di Chiavari del 2009 venni insultato in pizzeria (“non l’abbiamo, ma qui vicino c’è la bocciofila”).
Le tre prove di sabato filano via lisce: nessuna partenza mure a sinistra, quasi tutti navigano sul lato sinistro del campo, quasi sempre i giudici spostano la boa di bolina. Io mi comporto come si deve e solo alla terza prova mi accorgo che la barca giuria ci mostra i gradi bussola.
I primi tre equipaggi in classifica (Stefanini-Borzani, Zorzi-Bordon, Brescia-Puppo) sono dei cannibali e occupano il podio in tutte le tre prove. Unici infiltrati Letizia e Francesco, terzi nella prima regata
UKFA Chairman
1 | Irish Worlds - Important information
Please read this section if you're going to the Irish Worlds...
FI Stickers and UKFA Membership Cards
Ian Castle will be sending out membership cards & boat stickers in the next couple of weeks. Note, Ian is unable to deal with any enquiries this week.
Please check your measurement certificate! If you own the boat you will be racing in Ireland, the measurement certificate must be in your name. To obtain a fresh certificate, please send in the old one to the your NCA secretary
Measurement at the event
The Irish Fireball Association has produced a document to guide competitors though the measurement process at the Worlds. It was done for the Irish competitors, so remember not to use the contacts in this document for new certificates - contact our Ian instead!
Read the Preparation Briefing >
Free Polo or long sleeved T-shirt (but you need to specify which and what size!)
The person who entered the Worlds should have received an email last week about event tops. Please check your mail folders and reply to Neil Cramer ASAP - the deadline is this Friday 22nd July. Note, the email has only gone to one person in the boat, not to both the helm & crew.
1st hand news on the venue
Steve Goacher has recently been over to Ireland and managed to squeeze in a visit to Lough Derg. Sadly it was raining, but he took some photos anyway - just click on the link below.
Steve said "For anyone who has booked the Waterside Cottages you can see they are right next to the Yacht Club. What you cannot see in the photos was how friendly the people are – very welcoming, and looking forward to the Fireball event, although they were pretty busy while I was there, as they had a big event planned for the following day.".
Take a look at Steve's photos! >
2 | 60th Anniversary Merchandise
Remember to order your 60th Anniversary Merchandise. The shop is open until the end of the year.
Buy 60th Anniversary Merchandise >
MACCAGNO - A fine luglio torna la classicissima interzonale internazionale Fireball d'Oro che storicamente permette di incontrare gli eccellenti equipaggi svizzeri e francesi che apprezzano il divertente campo di regata del nostro Lago Maggiore.
Quest'anno in acqua altre due classi molto performanti, gli ISO e i Buzz. Qui sotto il bando di Regata.
Sponsors come aboard as entries surge for GUL Fireball Worlds 2022 at Lough Derg Yacht Club, Dromineer, Co Tipperary, Ireland.
A surge in entries before the main closing date for the GUL Fireball Worlds at LDYC Dromineer on Thursday saw entries reach 75 boats. Earlier in the week additional sponsors GUL and Failte Ireland came on board, joining Carrickcraft and Tipperary Co Council as key supporters of the event in August. The watersports apparel company GUL becomes the title sponsor of the Worlds, now known as the GUL Fireball World Championship 2022. The event has additional support from Irish Sailing and Fireball International. As this is the first Fireball World Championship since Montreal in 2019 there is significant interest around the globe with teams entered from Australia, Canada, France, Switzerland, Italy, the Czech Republic and South Africa, along with a large contingent from the UK and a rapidly growing local fleet. Many teams are travelling with their families and extending their trip so the event is expected to provide a strong boost to tourism in the lakelands area and beyond. The stunning lakelands area, a lesser-known gem of the Irish tourism offering, is likely to surprise domestic and international sailors alike with its beauty. With special Irish Ferries rates for competitors the ‘Trip to Tipp’, is an attractive option for sailors from mainland Europe and the UK. Another great attraction at LDYC is the amount of space available for camping and for camper vans so much of the Worlds fleet is expected to live on-site for the event helping to keep the event both affordable and extremely social. With Carrickcraft cruiser hire as one of the sponsors discounted cruiser hire is available to competitors and their families, providing an attractive accommodation alternative which would allow families to view the racing from their floating holiday homes based on the marina beside the sailing club.
In preparation for the Worlds the International trophies have been shipped to Ireland. Of these the most impressive is the World Championship trophy, a genuine work of art dating back to 1966 and featuring the famous sailor and journalist Bob Fisher as the first winner. Other famous names include John Caig, Ian Pinnell, Lawrie Smith, and of course the only Irish winners John Lavery and David O’Brien in 1995. The class celebrates its 60th anniversary this year with the major events being the Lough Derg Worlds and the special anniversary event at Hayling Island UK last weekend.
International race officer Con Murphy will be PRO for the event. The World Championships take place from August 21st-26th with a warm-up event on 18th & 19th August which doubles as the Irish National Championship. Measurement checking is expected to take place mainly on Wednesday 17th and Saturday 20thAugust with the racing programme of two races per day running from Sunday through Friday with Wednesday as the lay day. With some fifty square miles of open lake the venue is likely to challenge sailors with a good mixture of conditions over the week. While not at all as shifty or light as smaller lakes it will be interesting to see if the venue suits the Swiss and Czech competitors who predominantly sail on lakes. Amongst a hot entry list are multiple World champion Tom Gillard (UK) and former Fireball World champion Ruedi Moser (SUI). There are several top Irish teams participating including Barry McCartin and crew Conor Kinsella, Noel Butler and Stephen Oram, and also several new teams who have joined the fleet in recent months and have shown real potential. Not least of these is Chris Bateman who won the recent Fireball Ulsters in very lively and hotly contested conditions and has teamed up with professional dinghy coach Thomas Chaix for the Worlds.
The event will include an activity programme for families and non-sailors with many and diverse regional attractions. The long lead-up to the event, with the delay caused by the pandemic, has given the domestic Fireball fleet a great boost and the last couple of years have seen a big increase in local numbers. Some 28 Irish boats have now committed to the event, the first Fireball Worlds on local waters in eleven years. Youth sailors are welcome and can enter at a discount of 20% and the class is encouraging sailors from other classes to get hold of a Fireball and to join the fray. Recent months have seen a huge increase in interest in Fireballs in Ireland and sailors have joined from the 420s, GP14s, 49ers amongst other classes. Latecomers are advised to enter now via the club website at ldyc.ie before the event finally closes to late entrants on Friday August 13th.
Issued on behalf of the Irish Fireball Association and LDYC
More information ; Joe Gilmartin Commodore LDYC 087 2028776
Frank Miller, hon sec Irish Fireball Association 087 2584016
BARATTI - Dopo due anni la flotta Fireball torna nel meraviglioso Golfo di Baratti, dove il centro Velico Piombinese ha la sua base estiva, per disputare il terzo appuntamento valido per la ranking nazionale. Il 2 e 3 luglio gli equipaggi incroceranno le prue nelle acque cristalline davanti ad una delle più belle spiagge italiane accolti dall'eccellente organizzazione del CVP che da oltre 10 anni ospita gli appuntamenti nazionali e internazionali della Classe.
Il Golfo di Baratti è un piccolo scorcio di natura incontaminata che si insinua tra il Mar Tirreno e il Mar Ligure, a pochi passi da Piombino, sul tratto litorale toscano che da Livorno prosegue verso Grosseto.
Fu sede di uno dei più importanti insediamenti della civiltà etrusca mai esistiti; sul promontorio che domina il golfo si erge, infatti, Populonia, un’antica città etrusca di notevole rilevanza, dove ancora oggi possiamo ammirare alcuni resti di quella che fu la splendente civiltà dell’Etruria.
L’attuale Golfo di Baratti è stato uno dei porti etruschi più importanti, un attivo e popolato luogo di scambio di merci e, di lavorazione del ferro. Tutt’oggi il colore della sabbia presenta una peculiare caratteristica nera-argentea che brilla sotto i raggi del sole.
Qui sotto il Bando di Regata.
di Lorenzo Rondelli
RIVA DEL GARDA - Torno al Fraglia Vela Riva con una certa apprensione: l’avvertimento di un amico diversi anni fa “se sei un velista vero devi regatare almeno una volta a Riva del Garda… poi, se ti vuoi male, regati una seconda volta a Riva del Garda” mi rimbomba ancora nelle orecchie.
Facendo parte della categoria dei maso-velisti, nel periodo 2003-2006 ho regatato da quelle parti cinque volte (quattro Nazionali Hobie Cat 16 più un Mondiale Contender) con buoni risultati (sono sempre tornato indietro tutto intero, anche se qualche volta abbastanza stropicciato da far esclamare ad un collega “Sai Lorenz, se non ti conoscessi penserei che a casa tua ti picchiano”).
Sono curioso di vedere come me la ma cavo: se è vero che 15 anni fa ero più giovane (e incosciente) oggi dovrei essere fisicamente più allenato: negli ultimi 14 mesi ho pedalato per più di 11.800 chilometri, 1.352 dei quali tra San Vincenzo e Riva (smentendo in questo modo Google Maps che indica la distanza tra le due località pari ad un misero 425 Km).
Arrivo verso le otto di venerdì mattina, una partenza intelligente dovuta allo scambio di vedute avvenuto la sera precedente tra mio figlio e il box doccia. Il minore, confondendo la definizione di vetro infrangibile con quella di vetro irrompibile, trasformava una lastra di 1,20 metri X 2,00 metri in circa 5.000 allegri pezzettini di vetro sparsi per il bagno. Giocoforza trasformarsi (senza avere la cabina come Superman) in pochi secondi in un gelido capo famiglia in grado contemporaneamente di mantenere la calma (difficile), tranquillizzare la moglie (ancora più complesso, considerando la giusta diffidenza nei confronti delle demenziali decisioni prese negli ultimi anni dal marito), curare le ferite del piccolo devastatore (la cosa più semplice di tutte). Non è mai troppo tardi per diventare multi-tasking.
Il nostro appartamento a Riva è al quarto piano di un palazzo di alto lignaggio: non ha ceduto alla volgarità degli ascensori, permette il parcheggio di una sola vettura per famiglia (nessun problema, la uso il meno possibile, visto che l’ultima volta, con la complicità di un termostato bloccato, ho arricchito il mio meccanico di 800 Euro), vieta la televisione prima delle 08.00 e dopo le 23.00 (anche qui sono preparato, vivendo senza il formidabile elettrodomestico dal Maggio 2001), offre una locanda a buon mercato al secondo piano.
Anche l’appartamento è di alto livello: biliardino, doppio lavello in bagno, lavastoviglie. In libreria oltre all’enciclopedia del ragazzo fanno bella mostra il libro delle barzellette di Totti e il “Don Chisciotte” di Cervantes. Userò quest’ultimo come spunto per la strategia in acqua.
La medaglia del match race di Viverone che Stefano ha appeso sullo specchietto retrovisore mi ricorda gli scambi di battute tra Woody Allen e Diane Keaton in “Provaci ancora Sam” (“pensi che se metto in mostra la medaglia del 100 metri piani del college impressionerò la ragazza?”, “Cielo Sam, è vera?”, “Lo spero bene, l’ho pagata 50 Dollari!”).
Manca il poster della regata e le magliette sono stampate. Ai bei tempi (mondiale Contender 2004) c’era la polo con i loghi cuciti. Da capire se il Garda non è più quello di una volta o semplicemente la nostalgia è un disturbo della memoria.
Siamo 15 Fireball (che purtroppo si ridurranno a 10 la domenica, quando per improrogabili impegni diversi equipaggi non potranno scendere in acqua) in compagnia di 35 Contender (oltre agli italiani ci sono Svizzeri, Tedeschi, Austriaci e Olandesi) e 24 5o5 (da USA, Australia, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Svizzera). Il 5o5 dev’essere una barca noiosa: molti equipaggi infatti, si devono portare qualcosa da leggere (vedi foto) per evitare di addormentarsi sotto spinnaker.
Come di moda da qualche mese, istruzioni di regata, avvisi e classifiche sono solo su Internet. Si risparmiano cellulosa e assembramenti e si fanno lavorare server e centrali elettriche in giro per il mondo.
Acquisto dignità professionale agli occhi di Stefano quando gli rispondo senza tentennamenti sull’abbigliamento: muta lunga e coprirsi bene. Il mio timoniere ha la memoria corta (o forse non ho acquistato dignità professionale alle sue orecchie) perché ripete la stessa domanda a Giorgio Rossato, che naturalmente mi smentisce: “Muta corta”. Quando gli descrivo le mie esperienze (“veramente qui ho sempre regatato in Agosto e ho sempre usato la stagna…”) risponde serafico che “E’ anche vero che io non ho la muta lunga…”
Le due prove di venerdi sono caratterizzate da poco vento (Riva non è più quella di una volta?): Stefanini-Borzani vincono a mani basse, seguiti da Brescia-Strobino. Nella seconda prova la new entry proveniente dal 420 Mat Bevilacqua arriva terzo, suscitando la mia curiosità. Il racconto del suo prodiere Nicoletti (“Mat mi dice che quando siamo mura a dritta quelli con le altre mura si devono INCHINARE”) mi conferma quello che sospettavo: la vittoria è frutto di un atteggiamento mentale che io non ho neanche nel più erotico dei miei sogni.
Noi confidiamo nelle prove del giorno dopo: oggi abbiamo scuffiato vicino alla boa robotica di bolina e se a causa del colpo non riuscirà a mantenere la corretta posizione GPS noi saremo gli unici a saperlo in anticipo (e regolarci di conseguenza).
La sera recupero il resto della famiglia, in arrivo da Milano in treno. Mia moglie è convinta che le abbia comprato solo il biglietto dell’ultima tratta Verona-Rovereto e suo figlio, immemore del mio intervento del giorno prima (degno del miglior Benjamin Franklin "Hawkeye" Pierce di “M.A.S.H.”) mi tratta come merito:“papà sei cattivo, non ci hai comprato i biglietti del treno”. Solo dopo qualche ora la genitrice si accorge che aveva letto male e che avevo effettivamente acquistato la tratta completa. Ho messo in conto che per le scuse di mio figlio dovrò attendere la sua tarda adolescenza.
Prima di andare a letto non cedo alla tentazione di dilettarmi con il capitolo 4 del Don Chisciotte: il titolo (“soldati e pecore”) non mi avrebbe permesso il giorno dopo di partire mura a sinistra nella seconda regata, un atto di coraggio demenziale che mi procurerà abbastanza pubblicità da far rientrare il mio libro tra i primi 100 di nautica su Amazon (al 73-esimo posto, giustamente sopravanzato da trattati sulla dieta chetogenica, sull’alimentazione sportiva, sul canottaggio e sull’Ikigai il metodo e la filosofia giapponese per vivere giornate ricche di significato, amore, felicità e senza stress).
Sabato mattina mio figlio si alza alle sei. Devo ancora capire perché il giorno prima, quando doveva andare a scuola, ronfava ancora alle otto meno venti. Mi faccio perdonare il disguido dei biglietti offrendo colazione alla famiglia. Moglie (che non smentisce la mia battuta “se papà frequentasse un circolo come il Fraglia Vela la mamma probabilmente tollererebbe meglio le sue attività veliche”) e figlio sembrano particolarmente apprezzare le dotazioni del Fraglia Vela di Riva: bar interno con sedie e tavolini, veranda, puff di fantozziana memoria.
RIVA DEL GARDA - Per il secondo appuntamento valido per la ranking nazionale, la Classe fireball ha scelto uno dei campi di regata più apprezzati dai velisti europei. Nell'estremo nord del Lago di Garda, in terra trentina, la Fraglia Vela Riva organizza la Riva Cup Dyas riservata alle classi 505, Contender e Fireball.
Dal 3 al 5 giugno per tre giorni di vela con condizioni sempre sfidanti in grado di regalare splendide emozioni in una cornice naturalistica mozzafiato. Le regate sono organizzate da un'associazione velica fondata da Gabriele D’Annunzio nel 1928, divenuta, oggi, uno dei circoli velici più attivi a livello internazionale. Il termine fraglia pare derivi dal dialetto veneto-istriano, nel quale indica una corporazione di arti e mestieri; termine che qui prenderebbe valenza marinara e sportiva…
Di seguito il bando di regata...
AVVERTENZE - Chi scrive è arrivato penultimo, non ha mai vinto una regata Fireball (neanche una zonale) e si fida di una bussola non compensata. Compensa con una buona cultura generale, che gli permette di inserire qua e là citazioni da canzoni, dichiarazioni di personalità del mondo dello sport, film, fumetti. Al lettore il compito di scoprirle.
SAN VINCENZO - Al cospetto di San Vincenzo (celebrato in Francia come protettore dei vignaioli e dei loro prodotti, a dimostrazione di come sia sbagliato ridurre i cugini d’oltralpe ad Asterix, Platini, Pastis e petanque) arrivo in perfetta forma: negli ultimi dodici mesi ho percorso più di 10.000 Km in bici, da una settimana sono in smaltimento ferie (un termine più politicamente corretto del barbaro ferie forzate, evocante un’ignobile azienda che non te le concede quando le chiedi e le impone quando non servono), ho passato due giorni a riarmare l’Optimist che hanno regalato a mio figlio e altrettanti nel farglielo provare.
La soddisfazione più grande il minore me l’ha data a secco, dopo l’acquisto del carrello di alaggio presso la rinomata gioielleria “Negri Nautica” (che, per gettare fumo negli occhi, tiene in bella mostra nel suo capannone di Zibido San Giacomo Laser, RS e abbigliamento velico di ogni genere): quando gli ho fatto presente che il suo carrello (poco meno di 170 Euro) vale più dell’auto del suo indegno genitore si è limitato a ricordarmi che “dovevamo comprare anche la sassola”.
Con Stefano siamo nello stesso appartamento dello scorso anno, quando, causa di un infortunio registrato durante la manutenzione straordinaria del carrello stradale, ci siamo limitati a vedere gli altri scendere in acqua. Ricordo quella edizione come una delle prove più dure che abbia mai superato: non aver ceduto alla tentazione di aggiornare il mio curriculum velico con un “iscrizione alla regata nazionale Fireball San Vincenzo” mi riempie tutt’ora di orgoglio.
I tre giorni di regata si riducono presto a due: troppo vento sabato (e non molta voglia degli equipaggi, compresi quelli del Contender, di scendere in acqua), quindi tutti a terra e niente pasta.
Il Fireball tornava a San Vicenzo
Lo accoglie il brutto tempo
siam pieni di stupor
Ne approfitto per importunare Luca Landò, già giornalista alla corte di Indro Montanelli e direttore de “L’Unità”: si parla dei bei tempi (ci siamo conosciuti al mondiale Contender 2004 a Riva del Garda, dove i Fireball daranno spettacolo il prossimo giugno), di quotidiani e giornalismo in generale. Subodoro che il carrello stradale più bello sia il suo (uno scrigno completamente chiuso per preservare il violino uscito dalle sapienti mani del mantovano Bonezzi) ma non cedo alla tentazione di una domanda diretta. Meno accattivante ma altrettanto funzionale il furgone Ford cassonato con gruetta e tre Contender impilati uno sopra l’altro. Molti attendono ansiosi la risposta della classe Fireball.
Le istruzioni di regata (disponibili solo su Internet, una soluzione ritenuta ecologica solo da chi ritiene che i server e tutti gli ammennicoli necessari per poter accedere a questa Magna Charta siano alimentati dalla forza motrice dei folletti di Babbo Natale) forniscono due possibili percorsi: un triangolo e un bastone oppure un bastone con stocchetto seguito da un altro bastone. Devo ammettere che, con il vento gagliardo di Sabato, il triangolo no, non l’avevo considerato.
Il bordo a terra termina in pizzeria, dove per una volta non si parla dei massimi sistemi e si inciampa nel Titanic della Lego (oltre 9.000 pezzi). Scoprirò la settimana dopo che la casa danese, per ringraziare un suo progettista ideatore (Tiago Cantarino), ha inserito tra i blocchetti un mattoncino (a forma di lapide, perché nel frattempo il dipendente aveva lasciato l’azienda…) con le sue iniziali TC.
Domenica la pioggia era venuta, la pioggia era andata via, tra le nubi faceva capolino il sole: non ci sono scuse e si deve andare regatare. L’uscita è variopinta: la barca scende dallo scivolo l’equipaggio da una scaletta laterale, si bolina fino all’uscita del porto.
La partenza dei Contender è tanto aggressiva da costringere la giuria al richiamo generale. I Fireball sono più timidi e si limitano ad un solo OCS.
Mai non fu vista partenza più bella
Ma tu non colsi la linea corretta
Rendendo Daniele persona un poco interdetta
La prima prova la vince (inaspettatamente?) Cocuzza (senior), timonato per l’occasione da Zelda Varaglioti. Completano il podio l’equipaggio iuniores Dellacasa-Deriu e i gardesani Pellegrini-Pedro(ni). Medaglia di legno per gli altri iuniores Emprin-Cocuzza (iunior), all’esordio con una barca ex Eric Campo. Noi settimi grazie dall’OCS di Liberati-Gillone e alla scuffia di Pecchenino-Rondelli.
La seconda prova la vince (inaspettatamente?) Cocuzza (senior), con Minoni al posto d’onore e Dellacasa-Deriu sul gradino più basso. Noi sesti dopo una funambolica ultima bolina (durante la quale passiamo dall’ultimo posto al terzo) e una poppa di contenimento fino all’inevitabile scuffia. A poche decine di metri dall’ultima boa il terzo posto si eclissa come lacrime nella pioggia.
E' mai possibile o porco di un cane
Che le regate con le sventolate
Debban risolversi tutte con grandi scuffiate
Grazie anche ad un’amabile conversazione tra Pedro e la barca comitato non c’è tempo per una terza prova e si torna a terra, con un rientro altrettanto laborioso dell’uscita: si deve tirare giù la randa e fare la fila a scaletta e scivolo.
Lunedi mattina mi sveglia mio figlio, un frugoletto ostaggio della cattiva abitudine di alzarsi in vacanza prima che nei giorni di scuola. Va bene che fuori dal letto nessuno è perfetto (figuriamoci dentro), ma certe volte chi è tutelato dalla legge sui minori esagera.
Ancora addormentato (o per portarmi avanti, decidete voi) scuffio in porto.
A giudicare dalla linea di partenza mi aspetto una regata molto agraria, molto sporca. Avverto Stefano che noi dobbiamo starci dentro in quello sporco e trovare uno spazio di qualità.
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare: partiamo ultimi. Alla boa di bolina issano la Romeo, avvertendoci anche a voce. Io annuisco come solo uno che non sa cosa significhi quella bandiera sa fare. Mi ricordo solo la “C” (facile, è il simbolo del Contender) che significa cambio di percorso (Change) e la “S” di Short (percorso ridotto), per la “R” devo aspettare di trovare una parola inglese che me la faccia venire in mente.
Nella seconda poppa sono più bravi Emprin-Cucuzza (iunior) che ci superano poco prima dell’ultima boa: siamo ultimi senza aver scuffiato (ebbene si, è difficile ma si può fare!), mentre la regata la vince (inaspettatamente?) Cocuzza (senior).
Qualcuno scopre un modo alternativo per imbarcare acqua: un incontro ravvicinato tra Pedro e Caparezza abbassa la linea di galleggiamento della barca del primo.
"De' Caparezza non v'accostate
Già tanti altri ci han tamponate
In altra più morbida barca la prua affondate"
Sorpreso da un Pedro sì deciso
Sentendosi deriso
il Mori s'infuriò
Ma più dell'angolo poté la foga
Novello Paperoga
col disonesto si scontrò
La seconda prova la vince (meritatamente) Minoni, mentre noi non sfruttiamo la momentanea perdita di ragione di Emprin-Cocuzza (girano una boa che non dovevano girare) e gli arriviamo dietro anche questa volta.
Nel pieno di un insolito agonismo
In preda ad un orgasmo
qualcuno duplicò
Ci superiamo nell’ultima prova, quando Liberati-Gillone ci uccellano di poppa.
Cuore di pietra Cocuzza (senior) finge di dimenticarsi che il giorno dopo ci sarebbe stato il compleanno di Minoni e vince proprio davanti ad Andrea.
Mai mi sarei aspettato di vedere il Cocu sul gradino più alto di una regata nazionale, scartando per giunta un terzo posto. Il mondo è dei romantici e non scopriamo oggi che chi sogna ad occhi aperti vede delle cose che sono precluse a chi sogna solo ad occhi chiusi.
Il rientro a Milano è complesso: per tutto il viaggio mi domando se esiste una correlazione tra gli eventi meteo (pioggia fuori dall’auto e fulmini dentro l’abitacolo) e l’umore di mia moglie (chiusa in casa tutto il giorno causa compiti in arretrato di mio figlio).
Picchiando Rondelli come un fabbro
dopo l’ultimo pedaggio
la moglie si calmò
Nella capitale morale si arriva verso mezzanotte: la casa non ci riconosce e la porta non si apre. Memore dei risultati economici dell’ultima volta che registrammo un evento simile (un fabbro, dopo qualche abile colpo di maglio, ci ha resi meno benestanti di cinquanta Euro, “un prezzo di favor”), mia moglie riconduce a più miti consigli la serratura nel giro di pochi minuti.
La lettura della buona notte ha per oggetto il libro in grande formato Fungarium (Rizzoli), con il quale ci siamo dilettati nella (ri)scoperta dei funghi zombi. Chi ordinerà al Garda la quattro stagioni è avvertito.
P.S.
Le citazioni, in rigoroso ordine di apparizione, sono:
- De André
- Renato Zero
- Giuseppe Tomasi di Lampedusa
- De André
- Blade Runner
- De André
- Chiedimi se sono felice
- Marco Giampaolo (allenatore Sampdoria)
- Frankenstein Iunior
- De André
- Pink Floyd
- De Andrè
- Edgar Allan Poe
- De André
- De André
SAN VINCENZO - La stagione nazionale Fireball si apre con la classicissima regata organizzata dal Circolo Nautico San Vincenzo su 3 giornate (23-24 e 25 aprile).
Da oltre 10 anni la classe ha scelto questo splendido campo di regata e soprattutto l'eccellente compagine che anima il circolo con competenza, passione e simpatia.
Quest'anno saranno in acqua anche gli amici della classe Contender con i quali condivideremo il campo di regata.
Qui sotto il bando di regata.
QUI SOTTO LA CLASSIFICA
VIVERONE - 1,2,3 aprile 2022 – Avete mai visto un Umberto Cocuzza regatare fianco a fianco con Stefano Pecchenino?
E un Carlo Zorzi fare spazio sul campo in modo da far passare prima di lui un altro equipaggio?
E un Presidente volare per aria in una bolina centrando con un calcio in pieno naso il Tesoriere?
Se la risposta è no significa che non eri al Team Race (#peccatononesserci).
Lo scorso weekend si è infatti chiusa la tre giorni del primo Team Race della storia del Fireball Italia, ospitato dall’Associazione Velica Nord Ovest sul lago di Viverone.
Possiamo chiamarla regata così come possiamo chiamarla esperimento: nessuno dei partecipanti aveva mai preso parte ad una manifestazione con questo format, che si è rivelato per tutti una gran bella scoperta. La nuvola di scetticismo iniziale che fluttuava sui partecipanti ha fatto presto ad essere spazzata via, lasciando il posto a voglia di mettersi in gioco e divertimento.
Per la prima volta i regatanti non si sono trovati in acqua in un tutti contro tutti. Sono stati suddivisi nei team A, B, C e D capitanati rispettivamente da Borzani, Zorzi, Cocuzza e Pedroni e composti da 3 equipaggi ciascuno. Non è stato immediato uscire dall’ottica del “correre per sé stessi” ed entrare in quella di favorire i propri compagni di squadra.
Ma sì sa, se la classe Fireball è famosa per qualcosa, questo qualcosa è proprio il suo spirito di amicizia nella competizione e competizione nell’amicizia. Perciò dopo un paio di prove di rodaggio, si è entrati nel vivo del Team Race, con tanto di team briefing galleggianti tra i round e consigli di tattica urlati da una barca all’altra per andare in soccorso dei più inesperti.
Il primo posto è stato portato a casa, con prove da effetti speciali, dall’equipaggio B (Zorzi-Bordon M., Liberati-Gillone, Nicoletti-D’Amico) dopo una sudata finale con il team A (Borzani-Maero, Borzon Z.-Lungo, Pecchenino-Pittoni). Onore al team D (Pedroni-Quaregna, Tentoni, Dellacasa-Deriu) che nonostante abbia perso la prima giornata ha saputo fare magie con delle grandi prove sabato e domenica piazzandosi al terzo posto. Complimenti al team C (Cocuzza U.-Varaglioti, Emprin-Cocuzza T., Pregliasco C.-Pregliasco E.) che si è difeso egregiamente.
Lo scenario di tutto questo è stato il bellissimo lago di Viverone, patria del Fireball e casa base di svariati equipaggi. Il venerdì Viverone ha regalato un inizio a 12 nodi per scaldare i muscoli ed alzare le aspettative, che hanno poi dovuto essere ridimensionate nei 2 giorni successivi, arrendendosi a condizioni più tranquille. Non il Pèler insomma, ma un vento sufficiente a completare 2 round robin e potersi giocare la classifica.
Un grazie particolare e sentito va al freddo polare che nemmeno a gennaio, freddo che ha accompagnato l’intera manifestazione ma che tuttavia non ha piegato i nostri eroi.
Impossibile non citare la straordinaria ospitalità del circolo Avno, che ha accolto tutti come a casa preparando rinfreschi, cene e thè caldo a litri per salvare i regatanti dall’ipotermia. Apprezzatissimi anche i giudici che, seppur abituati ad arbitrare competizioni di altri livelli, si sono volentieri dilungati in spiegazioni, briefing e debriefing per assicurarsi che questa fosse non solo una regata ma anche un’occasione per imparare.
Avvenimenti degni di nota: il passaggio del testimone della maglia del Disonesto avvenuto tra Carlo Zorzi e Marco Pedroni. Con questo Pedroni si aggiudica ufficialmente il titolo di Disonesto 2022 e aspetta al varco il prossimo erede.
In conclusione l’esperimento Team Race è stato brillantemente superato e questa manifestazione decisamente promossa. A quando il prossimo? Ancora non si sa, ma sicuramente lo ritroveremo nei calendari regate degli anni a venire.
Nel frattempo, buona continuazione di stagione 2022 e buon vento a tutti!
VIVERONE - Week End importante quello del 1,2 e 3 aprile 2022 all'AVNO. In programma il primo Team Race del lago di Viverone che vedrà sfidarsi i Fireball la cui classe è stata fondata proprio su questo lago, oltre 50 anni fa.
L'evento sponsorizzato da comune di Piverone ed organizzato dall'AVNO in collaborazione con gli altri due circoli del lago, la Lega Navale ed il CNT è una manifestazione fortemente voluta dal presidente del circolo, vedrà impegnati 12 equipaggi provenienti da diverse regioni d'Italia suddividi in 3 squadre.
Una formula molto interessante che obbliga gli equipaggi a gestire la regata in modo da massimizzare il risultato complessivo della squadra attuando scelte e manovre di copertura e di attesa non usuali nelle regate di flotta.
Buon vento!
DESENZANO DEL GARDA - Il 12 e 13 marzo la Fraglia Vela Desenzano organizza la sessantesima edizione delle "Giornate veliche" una super classica che vede i Fireball impegnati in una regata interzonale del Piemonte, Liguria e Lombardia. In acqua anche i Contender, i 420 e gli RS FEVA.
Qui sotto il bando di Regata.
Con la pubblicazione, in data odierna, del Bando di Regata e l'attivazione del sistema di iscrizione online si aprono i preparativi per il Fireball World Championship al Lough Derg Yacht Club Dromine ad agosto. Questo sarà il primo campionato mondiale Fireball da Montreal 2019, quindi c'è un interesse significativo in tutto il mondo con squadre internazionali che hanno già prenotato il loro alloggio e l'organizzazione del viaggio. Al momento le squadre sono attese da Australia, Canada, Stati Uniti, Francia, Svizzera, Italia, Repubblica Ceca e Sud Africa, insieme a un grande contingente dal Regno Unito e una flotta locale in rapida crescita.
Con le tariffe speciali di Irish Ferries per i concorrenti, il "Viaggio a Tipp" è un'opzione interessante per i velisti dall'Europa continentale e dal Regno Unito.
Un'altra grande attrazione di LDYC è la quantità di spazio disponibile per il campeggio e per camper, gran parte della flotta mondiale dovrebbe vivere in loco per aiutare l'evento e mantenerlo sia conveniente che estremamente social. Il sistema di prenotazione per il campeggio e il relativo spazio è già attivo da oggi.
Il noleggio di houseboat Carrickcraft, che è uno degli sponsor, è disponibile a tariffe scontate per i concorrenti e le loro famiglie, che offre un'interessante alternativa di alloggio alle famiglie che consente di vedere le regate dalle loro case galleggianti per le vacanze di base al marina accanto al circolo velico.
L'ufficiale di gara internazionale Con Murphy sarà PRO per l'evento. Il Campionato del mondo si svolge dal 21 al 26 agosto con un evento di riscaldamento il 18 e 19 Agosto che funge anche da campionato nazionale irlandese. Il controllo di stazza è previsto principalmente per sabato 20 agosto con un programma di due regate al giorno che vanno dalla domenica al venerdì e il mercoledì come giorno di riposo.
Con Omicron, si spera, un lontano ricordo entro l'estate, i velisti sono ansiosi di ritornare in una competizione internazionale di alto livello e si prevede una flotta compresa tra 50 e 80 barche da accogliere al Lough Derg. Con una cinquantina di miglia quadrate di lago aperto, è probabile che la sfida offra ai velisti una buona combinazione di condizioni durante la settimana. Anche se il vento non è affatto così leggero come laghi più piccoli, sarà interessante vedere se la sede è adatta agli svizzeri e ai cechi che navigano prevalentemente sui laghi.
È probabile che la splendida area dei laghi sia una gemma poco conosciuta dell'offerta turistica irlandese capace di sorprendere con la sua bellezza sia i velisti nazionali che quelli internazionali. L'evento includerà un programma di attività per famiglie e non velisti con numerose attrazioni regionali.
L'anticipo dell'evento, con il ritardo causato dalla pandemia, ha dato ha dato una grande spinta alla flotta locale e negli ultimi due anni si è assistito a un grande aumento dei numeri con più di 25 barche irlandesi impegnate per l'evento, il primo in acque locali in 11 anni e questo numero dovrebbe crescere con l'avvicinarsi della data. I velisti sono invitati a registrarsi già da subito tramite il sito Web del club su ldyc.ie e per coloro che si iscrivono in anticipo e pagano il resto la quota di iscrizione entro la data di scadenza, si terrà una lotteria per l'ingresso gratuito. I giovani velistii sono i benvenuti e possono iscriversi con uno sconto del 20%: la Classe Fireball sta incoraggiando i velisti di altre classi a prendere un Fireball e unirsi alla mischia. Negli ultimi due anni si è assistito ad un aumento interesse per Fireball in Irlanda e alcuni velisti si sono arrivati, tra le altre classi, anche dal 420 e dal 49er.
Dando il benvenuto all'evento, il Commodoro di LDYC Joe Gilmartin ha dichiarato: “Noi di LDYC siamo davvero onorati e non vedo l'ora di ospitare la comunità internazionale del Fireball a questo grande evento che è sicuramente uno dei momenti salienti della nostra stagione 2022. Hai la certezza di un ottimo evento con delle belle veleggiate, tanto divertimento e generosa ospitalità”.
Parlando dalla sua casa in Svizzera, la Commodoro Christina di Fireball International Haerdi ha commentato: “Sembra un primo respiro dopo una lunga permanenza sott'acqua! Noi celebriamo i Mondiali Fireball in Irlanda. Gli organizzatori non si sono arresi dopo la frustrante cancellazione dei Mondiali 2020 ma hanno ricominciato con tutte le energie per realizzarlo a Dromineer, nel cuore dell'Isola Verde. Realizziamo il sogno e iscriviti Ora!"
Il presidente della Irish Fireball Association, Neil Cramer, ha dichiarato: "Siamo super entusiasti di poter finalmente mostrare l'Irlanda e Tipperary alla flotta internazionale dopo una pausa così lunga a causa del Covid. Speriamo di attrarre non solo i singoli concorrenti ma anche le loro intere famiglie, promettendo di fornire attività attraenti fuori dall'acqua e alcune eccellenti opzioni per i giorni di riposo”.
Il bando di gara, l'iscrizione online e l'iscrizione allo spazio camping sono già online e possono essere trovate su https://www.ldyc.ie